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Martedì, 23 Aprile 2024
Gioiello protetto / Sassari

La sabbia rosa di Budelli "presa in prestito" 25 anni fa è tornata a casa

I preziosi granelli erano accompagnati da un biglietto scritto da un turista pentito. Un fenomeno che capita ormai sempre più spesso

Un sacchetto anonimo, dentro un pugnetto di sabbia. Non granelli qualsiasi, ma proprio quelli della spiaggia rosa di Budelli, simbolo dell’arcipelago della Maddalena, una delle meraviglie che tutto il mondo ci invidia e che da oltre vent'anni è protetta. Qualcuno però ha sfidato i divieti per tutelare questo angolo di paradiso, portandosene via un pezzetto. Forse il clamore suscitato nei giorni scorsi dalla notizia riguardanti Mauro Morandi, il "custode" di Budelli, avranno fatto tornare in mente all'ignoto turista il suo gesto, tanto da spingerlo oggi a rimediare.

"Ci aiutereste a restituirla a Budelli? L’abbiamo presa in prestito 25 anni fa. Grazie": questo il testo del biglietto, un post it verde scritto a mano, che accompagnava il sacchetto. E Morandi, insieme al direttore del Parco Nazionale de La Maddalena, ha restituito quella sabbia rubata "al suo luogo naturale", come mostrano le foto pubblicate su Facebook.

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(foto Mauro Morandi/Facebook)

La sabbia della Sardegna ritorna a casa: i messaggi dei turisti pentiti

Sotto al post, tra i tanti commenti, anche quello di un utente che si è "autodenunciato": anche lui tantissimi anni fa aveva presto una bottiglietta intera della famosa sabbia rosa ma l’anno scorso, attraverso l’associazione Sardegna Rubata e Depredata, ha fatto in modo che tornasse al suo posto. Non è l'unico.

Capita sempre più spesso che turisti pentiti decidano di spedire quei preziosi granelli di sabbia, a distanza di decenni, vinti dai sensi di colpa. Sardegna Rubata e Depredata, che si occupa dei furti di sabbia dai litorali dell’isola, condivide spesso i messaggi che accompagnano quei pacchetti. Cimeli risalenti a tanti anni fa, prima (ma in alcuni casi anche dopo) l'introduzione dei divieti per salvaguardare i preziosi tesori naturali della Sardegna. Tanti scrivono di averli ritrovati per caso, magari svuotando la cantina di famiglia, e pur appartenendo ai ricordi cari dei estati felici preferiscono che quanto sottratto venga restituito.

"È da qualche anno ormai che con una incoraggiante frequenza riceviamo testimonianze di pentimento da parte di persone che evidentemente, riflettendo sugli errori del passato, ritengono di poter fare qualcosa per rimediare... Orgogliosamente continuiamo a metterci a disposizione di chiunque, impossibilitato a farlo personalmente, voglia restituire alla Sardegna i suoi più preziosi tesori naturali", è uno dei messaggi di Sardegna Rubata e Depredata comparso su Facebook qualche settimana fa, condividendo l’ennesimo pacco postale "pentito": ben sei chili di sabbia di Is Arutas raccolti da una famiglia alla fine degli anni Ottanta e conservati per anni in bottiglie in giro per casa. 

Dopo 42 anni restituisce la sabbia rosa presa dal padre dall'isola di Budelli 

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