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Giovedì, 28 Marzo 2024
il caso / Firenze

La denuncia delle turiste toscane: "Molestate in Spagna, ma la polizia ha picchiato noi"

La giovane donna ha deciso di affidare su Instagram il suo racconto, spiegando di essere finita in ospedale

Doveva essere una vacanza serena in Spagna, come tutte quelle che dovrebbero avere le ragazze della sua età durante l'estate. Ma per Ambra Morelli, 22enne pallanuotista di Firenze che studia psicologia a Padova, si è trasformata in un incubo.

"Siamo state molestate in Spagna ma la polizia ha picchiato noi, mentre eravamo in vacanza". La giovane donna ha deciso di affidare su Instagram la sua denuncia, raccontando di essere finita in ospedale dopo un intervento della polizia spagnola in seguito a una lite fuori da una discoteca, mentre si trovava in vacanza a Valencia insieme ad altre sette amiche, tutte fiorentine.

I fatti raccontati dalla giovane

La notte del 10 agosto intorno alle 4,00, come scrive lei stessa sui social, la ragazza è fuori la discoteca Marina Beach, che ha chiuso alle 3,30, dove è stata molestata e aggredita senza alcun motivo da un gruppo di ragazzi. "All'uscita - scrive - ci siamo messe a parlare quando ci è arrivata addosso una scarpa. Proveniva da un gruppetto di ragazzi, abbiamo pensato volessero attaccare bottone, ma quando gliela abbiamo restituita uno di loro, che aveva bevuto, mi ha tirato un calcio e poi ha iniziato a insultarci in spagnolo e a sputarci".

Secondo il racconto della giovane affidato ai social, nessuno dei presenti sarebbe intervenuto in soccorso delle ragazze. Poi interviene la polizia spagnola. Ma, prosegue il racconto della ragazza "l’unica cosa che ha saputo fare è lasciar andare il ragazzo e spingerci con forza a terra nella sabbia. La mia amica di schiena, io avevo la faccia nella sabbia. Non ho visto molto in quel momento, sentivo solo forti colpi su tutta la parte superiore del corpo. La mia amica penso che abbia perso i sensi e quando ci hanno rialzate ci volevano dividere, hanno separato le nostre mani incrociate con un forte colpo e hanno cominciato a minacciarci che ci avrebbero portate via con le manette. In tutto ciò noi abbiamo sempre tenuto le braccia alte, chiedendo aiuto e dicendo che ci avevano picchiate e importunate. C’era un agente donna a cui ci siamo appellate e che ci ha trattato peggio degli uomini. Eravamo spaventate, deluse, sole e umiliate: chi avrebbe dovuto tutelarci ci stava aggredendo senza motivo, siamo riuscite a sfuggire da questa situazione non abbiamo ancora ben capito come, dopo che hanno visto il mio documento".

"Stiamo bene, un po' scosse, arrabbiate e con un paio di costole incrinate. Non smetteva di uscirmi sangue dal naso e avevo un dolore terribile al petto". Le ragazze hanno scelto di andare in ospedale. "Eravamo doloranti ma niente di rotto", ha detto la 22enne  in un’intervista al quotidiano La Nazione. La 22enne ha anche postato alcune foto dall'ospedale che la ritraggono con un fazzoletto per tamponare il sangue che le usciva dal naso dopo l'aggressione da parte della polizia, e la camicia macchiata di rosso. Proprio per l'ospedale, la ragazza esprime "una nota di merito. Ci hanno accolte, capite e visitate subito e con la massima discrezione e gentilezza".

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La giovane ha detto a La Nazione di non voler sporgere denuncia "perché significherebbe andare in Spagna e fare tutto a nostre spese con chissà quali risultati. Non è che ci fidiamo molto della giustizia. Io però ho fatto anche un post perché si sappia cosa accade". Anche a Lloret de Mar, la cittadina catalana dove Niccolò Ciatti fu ucciso a 22 anni per un pestaggio, "siamo state testimoni di un episodio simile", ha ricordato la giovane al quotidiano locale.

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