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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Vicenza

Uccise il cane annegandolo con una pietra al collo: proprietario condannato

Un uomo di Lusiana Conco, in provincia di Vicenza, è stato condannato a sei mesi di carcere, poi convertiti in un'ammenda da 6.750 euro per aver brutalmente ucciso il suo pitbull

Un italiano residente a Lusiana Conco, in provincia di Vicenza, è stato condannato a sei mesi di carcere, poi convertiti in un'ammenda da 6.750 euro, per aver ucciso il suo pitbull annegandolo con una pietra al collo. Il ritrovamento del cadavere dell'animale era avvenuto il 9 marzo del 2018 quando alcuni operai al lavoro presso la cava di Via Astico a Sandrigo avevano rinvenuto nel vicino laghetto artificiale il corpo di una giovane femmina di pitbull, in stato di decomposizione. Il cane presentava il cranio deformato, il collo era stretto da una cinghia legata a un grosso sasso, utilizzato per ostacolarne la riemersione.

Annega il cane con una pietra al collo: le indagini

Dopo il terribile ritrovamento la Procura di Vicenza ha aperto un fascicolo per il reato di uccisione di animali. Dopo aver interrogato i dipendenti e i responsabili della cava, gli inquirenti sono riusciti a trovare il microchip che ha permesso di identificare sia il cane che il suo proprietario. 

Una relazione richiesta all’U.L.S.S. Veterinaria n. 8 sul comportamento della razza pitbull portava ad escludere un allontanamento volontario del cane, visto il forte legame che la razza crea con il nucleo familiare di appartenenza; venivano monitorati i tabulati telefonici intestati al proprietario, per verificarne gli spostamenti nei giorni precedenti al ritrovamento.

Annega il cane con una pietra al collo: la condanna 

Al termine delle indagini il gip di Vicenza, Massimo Gerace, ha emesso una condanna a sei mesi di reclusione nei confronti del proprietario. La pena è stata poi sostituita da una multa di 6.750 euro. Il decreto penale è divenuto esecutivo nei giorni scorsi. La sentenza è stata commentata da Piera Costa, responsabile LAV Vicenza: ''Ringraziamo la Procura di Vicenza, il Comandante dei Carabinieri di Thiene e la Stazione dei Carabinieri di Sandrigo – in particolare il Maresciallo Silvia Parlante – per l’accuratezza e la tenacia con cui sono state condotte le indagini. Anche considerata la sospensione della pena, l’associazione valuterà se procedere con una richiesta civile di risarcimento dei danni, in qualità di parte offesa. Un ringraziamento va anche a Laura Carnevali di A.N.P.A. Thiene''. 

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