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Giovedì, 28 Marzo 2024
La decisione / Milano

Uccise il figlio perché "non riusciva a dormire": ergastolo annullato

I giudici d'appello hanno riqualificato il reato di omicidio volontario in maltrattamenti pluriaggravati anche dalla morte della vittima: il 26enne Alija Hrustic è stato condannato a 28 anni di reclusione

La corte d'assise d'Appello di Milano ha annullato l'ergastolo per Alija Hrustic, il 26enne di origine croata sotto processo perché accusato di aver ucciso il piccolo Mehmed, il figlio di circa due anni e mezzo.

Il dramma risale alla notte tra il 21 e 22 maggio del 2019 in un appartamento al civico 22 di via Ricciarelli, nel quartiere San Siro. I sanitari del 118, chiamati proprio dal padre, avevano trovato il piccolo già senza vita e con evidenti lividi su tutto il corpicino. Ma di Alija Hrustic non c'era più traccia. L'uomo era scappato in via Manzano, quartiere Lorenteggio, insieme alle altre due figlie. Poche ore dopo era stato rintracciato dalle forze dell'ordine e arrestato. Davanti agli agenti e al pm aveva confessato di averlo fatto perché "non riuscivo a dormire". 

In primo grado il 26enne era stato condannato all'ergastolo ed era stata riconosciuta anche l'accusa di tortura. I giudici d'appello hanno invece riqualificato il reato di omicidio volontario in maltrattamenti pluriaggravati anche dalla morte della vittima, condannando il papà a 28 anni. 

Hrustic è stato anche assolto dai maltrattamenti aggravati verso la moglie "perché il fatto non sussiste". Le motivazioni della nuova sentenza saranno depositate tra 40 giorni.

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