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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Fondi pubblici per sesso gay a pagamento, si dimette direttore Unar

Spano, ricevuto a Palazzo Chigi, si è dimesso. Lo scandalo era esploso dopo un servizio della trasmissione "Le Iene". L'Unar avrebbe finanziato con decine di migliaia di euro di soldi pubblici un'associazione dietro la quale sarebbe occultato il business del sesso a pagamento

Il direttore generale dell'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), Francesco Spano, ricevuto nel pomeriggio di ieri a Palazzo Chigi dalla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, si è dimesso.

LO SCANDALO - Lo scandalo era esploso dopo un servizio della trasmissione "Le Iene". L'Unar, che opera nell'ambito del Dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, avrebbe infatti finanziato con decine di migliaia di euro di soldi pubblici un'associazione dietro la quale sarebbe occultato il business del sesso a pagamento. "Le dimissioni  di Spano - si sottolinea in una nota - vogliono essere un segno di rispetto al ruolo e al lavoro che ha svolto e continua a svolgere l'Unar contro ogni forma di discriminazione. La presidenza del Consiglio, per quanto non si ravvisino violazioni della procedura prevista e d'accordo con il dott. Spano, disporrà la sospensione in autotutela del Bando di assegnazione oggetto dell'inchiesta giornalistica" delle Iene, "per effettuare le ulteriori opportune verifiche. I relativi fondi, comunque, non sono stati ancora erogati".

LA DIFESA - "Mi hanno messo in mezzo - dice Spano al Corriere - Non ho violato la legge: la procedura è trasparente, quei soldi si trovano in cassa e non sono stati ancora spesi". "Le dimissioni - aggiunge - non erano dovute, ma opportune nel rispetto del lavoro che ho svolto con passione e abnegazione. L'incontro con il ministro Boschi l'ho chiesto io stesso". E sulla tessera dell'associazione gay Anddos ha rivelato: "Non ho capito come è successo, non so perché ho quella tessera. Potrei aver fornito i miei dati per l'ingresso in un locale di tutt'altro tipo, ma associato a quel circuito". Per quanto riguarda la procedura di distribuzione dei fondi, l'ex direttore dell'Unar ha spiegato che "il finanziamento viene concesso in base al progetto" e che "funziona come rimborso spese". Il progetto presentato da Anddos "prevedeva la realizzazione di centri di ascolto e supporto contro la violenza omofobica".

CODACONS ALL'ATTACCO - Dopo il servizio delle Iene, il Codacons ha deciso di vederci chiaro sui finanziamenti erogati dell'Unar: l'associazione ha presentato un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura di Roma in cui si chiede di aprire un'indagine sull'utilizzo dei fondi pubblici da parte dell'ente.

Si legge nell'esposto del Codacons: "Nel mirino della trasmissione televisiva "Le Iene" sarebbe finito un finanziamento da 55mila euro rilasciato ad un'associazione dietro la quale - da quanto emerge dal servizio trasmesso - sarebbe occultato il business del sesso a pagamento. Difficile immaginare che "azioni positive" di questo genere possano includere, in qualsivoglia misura, attività che includano la prostituzione. La graduatoria, reperibile anch'essa sul sito dell'Unar, include più di 30 associazioni ammesse al finanziamento. Le Iene, telecamere nascoste al seguito, si sarebbero infiltrate all'interno delle serate organizzate dall'associazione documentando incontri hard e offerte di prestazioni sessuali a pagamento in alcuni di questi circoli. Con che criteri l'Unar sceglie le associazioni da accreditare e finanziare con migliaia di euro?".

Di qui la richiesta del Codacons a Procura e Corte dei Conti: "Se il servizio de 'Le Iene' trovasse rispondenza alla realtà si solleverebbero dubbi non solo sullo spreco di denaro pubblico ma sull'illecito utilizzo dello stesso e dunque sul grave danno alla P.a. e a tutta la collettività, oltre a gettare una luce inquietante su tutta l'azione dell'Unar, ritenendosi pertanto indispensabile, necessario e doveroso che le autorità adite svolgano tutte le indagini volte a stabilire come siano stati assegnati i finanziamenti, sulla base di quali criteri e come siano stati effettivamente investiti".

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