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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Sociale

"59 milioni di bimbi in emergenza umanitaria"

Il rapporto choc di Unicef mette in allarme: i più piccoli a rischio nelle zone di guerra e disastri naturali. C'è bisogno di vaccini, acqua, istruzione ma anche di supporto psicologico

Un'emergenza che coinvolge circa 59 milioni di bambini nel mondo, vittime della guerra, della malnutrizione e dei disastri naturali. L'Unicef, dopo aver pubblicato il Rapporto sull'intervento umanitario 2014, lancia un appello per raccogliere 2,2 miliardi di dollari necessario per assicurare aiuti umanitari salvavita a 85 milioni di persone, tra cui i quasi sessanta milioni di bimbi.

In particolare per la Siria l'Onlus vuole raccogliere 835 milioni di dollari per distribuire vaccinazioni, acqua, servizi igienico-sanitari, istruzione, protezione e per favorire la coesione sociale e la pace per costruire un futuro più stabile.

Ma quella del Paese del Medio Oriente martoriato dalla guerra civile non è l'unica emergenza: "In Sud Sudan, l'ultimo dei conflitti su vasta scala, oltre 400 bambini e le loro famiglie sono sfollati a causa del conflitto e oltre tre milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria. La stagione delle piogge sta per cominciare. Dobbiamo predisporre gli aiuti e rinforzare i servizi essenziali. Abbiamo urgente bisogno di fondi per prevenire una catastrofe", ha detto Ted Chaiban, Direttore Unicef del Programma di Emergenza.

Le donazioni serviranno a continuare il lavoro svolto dall'organizzazione nello scorso anno, con il quale sono stati raggiunti importanti risultati: 24,5 milioni di bambini sono stati vaccinati contro il morbillo e più di venti milioni di persone hanno ricevuto accesso ad acqua potabile per uso domestico e personale. Infine 935 mila bambini hanno ricevuto sostegno psicosociale, quasi tre milioni hanno avuto accesso ai programmi di istruzione di qualità e quasi due milioni sono stati curati dalla malnutrizione acuta grave.

I fondi che Unicef riuscirà a raccogliere vogliono anche affrontare futuri conflitti o disastri naturali in modo da proteggere i più piccoli. A volte, per far fronte all'emergenza, sono proprio i soldi a mancare: in Angola, Eritrea, Lesotho e Madagascar servono soldi per soddisfare le diverse necessità delle persone in emergenza.

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