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Giovedì, 18 Aprile 2024
Inchieste

"Interessi da usura": banche nei guai

Inchiesta a Trani sugli interessi troppo alti. Indagati i vertici di Bnl, Monte dei Paschi e Unicredit. Coinvolti gli ex di Bankitalia Tarantola (ora presidente Rai) e Saccomanni (ex ministro dell'Economia)

ROMA - Sono fascicoli "roboanti" quelli aperti dalla Procura di Trani, che indaga per usura bancaria i vertici di Bnl, Unicredit, Mps e Banca popolare di Bari. Secondo gli inquirenti, i tassi applicati erano più alti di quelli concordati. Per questo la procura pugliese contesta ai vertici di alcuni importanti istituti di credito italiani il reato che di solito si applica alla criminalità comune o organizzata: l’usura. Nella fattispecie si tratta però di concorso in usura bancaria: quella che consiste nell’applicare tassi di interesse sui prestiti superiori rispetto alle soglie fissate ogni tre mesi dalla Banca d’Italia. 

E' un vero e proprio scossone giudiziario, con una pioggia di avvisi di fine indagine, 62 per la precisione. Tra gli indagati ci sono anche ex dirigenti di Bankitalia e del ministero dell'Economia. Come per esempio l'ex presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, in qualità di ex capo della vigilanza di Bankitalia, e il ministro dell'Economia del governo Letta Fabrizio Saccomanni, ex direttore generale di Bankitalia.

VERTICI BANCARI NEL MIRINO - Il pm inquirente, Michele Ruggiero, sembra essere intenzionato a chiedere il rinvio a giudizio per una la lunga lista di big. I nomi sono quelli del presidente del consiglio di amministrazione di Bnl, Luigi Abete, e l'amministratore delegato Fabio Gallia. Per Unicredit l'ex ad Alessandro Profumo, ora presidente del cda di Mps, e l'attuale ad Federico Ghizzoni. Per Mps l'ex presidente Giuseppe Mussari e il suo vice Francesco Gaetano Caltagirone. Sempre per Bnl sono indagati l'ex vice presidente Piero Sergio Erede e il presidente del collegio sindacale Pier Paolo Piccinelli. Per Unicredit l'ex presidente del cda, Dieter Rampl, e il direttore generale Roberto Nicastro. Si procede anche per i vertici di Unicredit Banca di Roma che coinvolge Paolo Savona, ex presidente del cda. Per Unicredit Banca d'Impresa l'ex presidente Mario Fertonani, l'attuale vice presidente vicario di Unicredit spa, Candido Fois, e Piergiorgio Peluso, figlio dell'ex Guardasigilli Anna Maria Cancellieri, nella sua precedente qualità di ad di Unicredit Banca d'Impresa. Per la Banca Popolare di Bari sono indagati anche l'attuale presidente del cda e ad, Marco Jacobini, l'ex presidente Fulvio Saroli, e il dg Pasquale Lorusso. Secondo il pm Ruggiero, il reato di usura (bancaria) è stato compiuto dagli organismi di governance e di controllo delle banche con il "concorso morale" degli ex vertici di Bankitalia e di Maresca, dirigente del dipartimento del Tesoro.

LE ACCUSE - Questi ultimi - secondo l'accusa - contravvenendo alle disposizioni della legge sull'usura, dal 2005 al 2012 hanno prescritto alle banche di calcolare (attraverso una particolare formula algoritmica) gli oneri dei finanziamenti concessi in rapporto al credito 'accordato', anziché (come richiesto dalla legge) a quello effettivamente 'erogato/utilizzato' dal cliente, così precostituendo le condizioni per un'elaborazione (e successiva segnalazione a Bankitalia) da parte della banche di tassi effettivi globali (cosiddetti Teg) falsati poiché più bassi di quelli effettivamente praticati. Di conseguenza - secondo le indagini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Bari - gli interessi/remunerazioni applicati dalla banche alla clientela per determinate categorie di finanziamenti (in forma di anticipazioni su c/c) risultavano sempre entro i limiti dei 'tassi soglia', pur essendo in concreto a essi superiori e, come tali, usurari. Le aziende ritenute danneggiate dal comportamento delle banche sono del Nord barese: Bnl - secondo i conteggi della pubblica accusa - con l'applicazione dei tassi usurari avrebbe lucrato oltre 53 mila euro; il gruppo Unicredit più di 15 mila euro; Mps circa 27 mila euro, Banca Popolare di Bari solo 296 euro.

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