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Sabato, 20 Aprile 2024
La tragedia / Cuneo

Lo sciatore morto sepolto dalla neve, il vento all'origine della valanga

La vittima si chiamava Lodovico Calandri e aveva 55 anni. Con lui altri tre alpinisti esperti: due sono rimasti illesi, uno è ferito. Le proibitive condizioni meteo tra le possibili cause dell'incidente

Sono le ore del dolore e dei perché ai quali si tenta di dare una risposta. Proseguono gli accertamenti sulla valanga che ieri, sabato 9 aprile, in Valle Maira in provincia di Cuneo ha travolto un gruppo di scialpinisti uccidendone uno. La vittima si chiamava Lodovico Calandri e aveva 55 anni. Il suo corpo è rimasto sepolto sotto la neve. Si è sperato di poterlo salvare, ma è stato il Soccorso alpino, intervenuto sul luogo della tragedia a comunicare il decesso. Non si esclude che a provocare la valanga possa essere stato il vento. Le stesse operazioni di soccorso sono state ostacolate dalle cattive condizioni meteo.

Calandri è stato trascinato a valle per 300 metri. E' stato rapidamente rintracciato grazie a un apparecchiatira specifica ma i tentativi di rianimarlo sono stati vani.Troppo gravi i traumi riportati. Con lui c'erano altre tre persone: due sono rimaste illese, ua terza fortunatamente non è stata trascinata a valle e questo probabilmente ha evitato il peggio. I quattro erano tutti alpinisti esperti.

Le condizioni meteo ieri però erano pessime su tutto il Piemonte, come segnalato anche nel bollettino dell'Arpa, l’Agenzia regionale di Protezione ambientale. Per il forte vento e le nevicate il rischio valanghe in Piemonte era marcato (grado 3 sulla scala europea che arriva fino a 5) sui settori occidentali, fra i quali è compresa la Valle Maira, e settentrionali, tra moderato e debole altrove.

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