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Giovedì, 25 Aprile 2024
Stato del Vaticano

Rischio riciclaggio: bloccati pagamenti con carta di credito in Vaticano

La decisione presa dalla Banca d'Italia che ha decretato lo stop di tutti i pagamenti elettronici nello Stato del Vaticano: il servizio svolto dalla Deutsche Bank non era stato autorizzato

E' una decisione estrema ma necessaria. Così commentano dalla Banca d'Italia il blocco di tutti i pagamenti elettronici attraverso Pos e tramite il circuito mondiale delle carte di credito nello Stato del Vaticano.

Risultato: per ogni acquisto all'interno delle mura papali, in primis il pagamento del biglietto dei Musei Vaticani, non sarà più possibile utilizzare carte di credito o bancomat. Stessa sorte anche per la rivendita online.

Dalla Banca d'Italia hanno spiegato, come riportato dal Corriere della Sera che cita fonti anonime, "che il Vaticano non può avere 'Pos' (l'apparecchiatura con cui si paga 'elettronicamente', ndr) con le banche italiane perché - ai sensi della normativa antiriciclaggio - la piccola Città Stato è considerata Paese extracomunitario" e quindi "non equivalente" a fini di vigilanza e antiriciclaggio.

La questione è semplice: Deutsche Bank Italia, banca provider di quasi tutti i Pos presenti in Vaticano, è un soggetto 'italiano' che però non ha mai chiesto le autorizzazioni necessaria alla Banca d'Italia.

E a nulla è valso il tentativo di Deutsche Bank Italia di sanare la sua posizione: la Banca d'Italia ha infatti respinto la richiesta di autorizzazione 'ex post'. Risultato: tutti i Pos del Vaticano sono stati disattivati.

Il blocco dei pagamenti elettronici è prassi molto grave che, spiegano gli esperti citati dal Corsera, "viene messa in pratica in presenza di situazioni sospette, appunto come operazioni di riciclaggio".

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