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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Lorenzin e Fedeli contro la moratoria del Veneto sui vaccini: "Responsabile di eventuali epidemie"

Per il ministro della Salute la moratoria sull'obbligo vaccinale decisa in Veneto "non è sostenibile". Da viale Trastevere Fedeli chiude a ogni deroga :"Senza certificato non si può frequentare"

Il Veneto ha deciso una "moratoria" sui vaccini obbligatori: i genitori avranno tempo fino all'anno scolastico 2019-2010 per presentare tutta la documentazione vaccinale per i bambini da zero a sei anni per evitare la decadenza dell'iscrizione dagli asili nido e infanzia, in attesa di conoscere l’esito del ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge nazionale che impone l’obbligatorietà di dieci vaccini.

La decisione del governatore Luca Zaia è stata duramente criticata sia dal ministero della Salute Beatrice Lorenzin sia da quello dell'istruzione Valeria Fedeli. "Ci riserviamo tutte le azioni di nostra competenza, il decreto del Veneto non è sostenibile. Se derogano di 2 anni, si assumono la responsabilità di eventuali epidemie", ha fatto sapere Lorenzin, parlando al Corriere della Sera.

Vaccinazione nelle Asl italiane (foto Ansa)

"Senza vaccini non si potrà entrare a scuola - sottolinea poi il ministro della Salute - È un divieto sacrosanto. In questa fascia scolastica, da 0 a 6 anni, convivono bambini di età diverse. Quelli sotto i 6 mesi rischierebbero di essere contagiati dai più grandi e di essere colpiti da infezioni gravi come il morbillo, che quest'anno nel 46% dei casi ha richiesto il ricovero in ospedale". 

Il ministro Fedeli chiude alla possibilità di qualsiasi deroga. "Senza certificato non si potrà frequentare. Il Veneto si assume responsabilità improprie di non applicare una legge", dice a Il Messaggero. 

Intanto il Codacons si schiera con il Veneto e annuncia una denuncia nei confronti del ministro Lorenzin: "Sulla proroga della regione minacce inaccettabili. Violata l’autonomia riconosciuta dalla Costituzione in materia sanitaria". L'associazione dei consumatori ha fatto sapere che presenterà "un esposto al tribunale perché riteniamo il comportamento del ministro inaccettabile e lesivo della Costituzione", perché la decisione del Veneto "perché la Costituzione riconosce alle amministrazioni regionali piena autonomia su alcune materie come la sanità. Non solo. La deroga è quanto mai necessaria per arginare il caos nelle iscrizioni a scuole e asili causato da una legge, quella voluta dal ministro Lorenzin, varata in fretta e furia e piena di errori e zone grigie". 

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