rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Egitto

Giulio Regeni, Salvini da Al Sisi: nuove promesse, ma la verità è molto lontana

È ancora molto lontana la verità sulla morte del ricercatore friulano, sequestrato, torturato e ucciso nell'Egitto di Al Sisi. Salvini ieri al Cairo: "Mi è stata promessa chiarezza". Conte: "Su Regeni percorso concordato". Ma a che punto sono le indagini?

E' ancora molto lontana la "verità su Giulio Regeni". Si è svolto ieri mattina a Il Cairo un "lungo e cordiale" colloquio tra il vice presidente del Consiglio dei Ministri e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e il Presidente egiziano Abd al-Fattah al-Sisi e il ministro dell'Interno egiziano. Il colloquio ha riguardato il rafforzamento delle iniziative in tema di sicurezza, contrasto all'immigrazione clandestina e al terrorismo. Il responsabile del Viminale ha rinnovato la richiesta di fare piena luce sull'omicidio dello studente italiano Guido Regeni. Lo comunica in una nota il Viminale. "Su quanto accaduto a Giulio Regeni mi è stata promessa chiarezza e che giustizia verrà fatta dal presidente e dal ministro dell'Interno, con risposte certe in breve tempo" ha assicurato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in conferenza stampa alla Camera al suo ritorno dal Cairo.

Il presidente egiziano ha espresso la  "forte volontà politica di ottenere giustizia" riguardo l'omicidio e ha ribadito la volontà "di  identificare i responsabili" dell'omicidio "in pieno coordinamento tra le autorità competenti dei due paesi".

Una nota del portavoce di Al Sisi precisa che "Salvini ha elogiato la collaborazione delle autorità egiziane sul caso per arrivare alla verità e agli autori del crimine".

Conte: "Su Regeni percorso concordato"

"Il ministro Salvini è stato in Egitto come concordato e in Egitto andrà, come concordato, il ministro Moavero. Il presidente del Consiglio si muoverà quando ci saranno alcuni passaggi che riteniamo significativi". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte parlando, al termine del suo intervento ad un evento della Polizia postale, del caso Regeni. Sulla vicenda, ha spiegato, "c'è un percorso che stiamo seguendo, che abbiamo progettato e che stiamo cercando di realizzare. Sono quindi tutti passaggi che si inseriscono in questo percorso".

Per Conte "è un momento significativo che come prima azione in questa direzione ho voluto incontrare i genitori Regeni, perchè mi sembrava doveroso condividere con loro questa esperienza che hanno vissuto, confrontarmi e avere la possibilità di parlare con loro. Poi ho incontrato l'ambasciatore egiziano, quindi c'è un percorso che ho costruito, che stiamo realizzando d'accordo con i miei ministri e speriamo che questo progetto che abbiamo, che stiamo perseguendo, ci porterà alla soluzione che auspichiamo: ottenere giustizia".

Pd: "Convenevoli che Salvini può risparmiarsi"

"Finalmente anche Salvini ha capito che per ristabilire rapporti di piena fiducia con l'Egitto serve fare chiarezza sul caso Regeni". Lo dichiara Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri alla Camera, a proposito delle parole di Salvini dopo l'incontro del Cairo con Al Sisi.

"Per questo - continua - è sorprendente che il ministro dell'Interno si sia felicitato delle 'buone pratiche e della collaborazione tra le forze di sicurezza italiane ed egiziane' quando, in realtà, per arrivare alla verità servono ancora gesti concreti da parte delle autorità egiziane. In particolare, ci saremmo aspettati che il ministro chiedesse con fermezza la liberazione dell'avocato della famiglia Regeni Ibrahim Metwally, che è ancora in carcere e che vengano resi disponibili i filmati completi della fermata della metro in cui Giulio sparì. Mancano infatti i 15 minuti cruciali di quando il ragazzo entrò nella metro".

"Solo chiedendo con decisione alla autorità egiziane collaborazione su questi punti la verità potrà avanzare davvero. Tutto il resto sono convenevoli che Salvini può risparmiarsi perché stiamo parlando di una vicenda terribile che merita il massimo impegno e rispetto", conclude.

Striscione per Regeni al comizio di Salvini, identificati e schedati: "Inquietante" 

A che punto sono le indagini

Oggi come oggi l'indagine è in una fase di stallo. I video della metropolitana arrivate da Roma al Cairo e che avrebbero potuto raccontare chi e dove ha "pelevato" Giulio, prima di torturarlo e ammazzarlo, sono parziali: mancherebbero proprio i 20 minuti centrali, quelli decisivi. Inoltre al momento la procura generale del Cario non ha dato seguito alle informative trasmesse della procura di Roma e che circoscrivono responsabilità a carico di otto persone nel sequestro di Giulio e nei depistaggi successivi alla sua morte. Un incontro, che dovrebbe essere decisivo, tra magistrati italiani e colleghi egiziani è in programma a settembre. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giulio Regeni, Salvini da Al Sisi: nuove promesse, ma la verità è molto lontana

Today è in caricamento