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Venerdì, 19 Aprile 2024
Omicidio Yara

Bossetti, un video lo incastra: "Era davanti alla palestra di Yara"

Sempre più completo e coerente il quadro indiziario dei pm: la telecamera di un benzinaio mostra Bossetti di fronte alla palestra di Yara pochi minuti prima della scomparsa. E lui ammette di essere "Ignoto 1"

ROMA - Sono finite le speranze di Massimo Giuseppe Bossetti? Si è condannato da solo il muratore quarantaquattrenne di Mapello in carcere per l'omicidio di Yara Gambirasio? Per togliere l'aggettivo "presunto" da killer è ancora troppo presto ma il carpentiere potrebbe aver segnato un autogol clamoroso. Perché per spiegare il suo Dna trovato sul corpo della ragazzina - "Mi hanno rubato degli attrezzi" - ha finito per ammettere che "Ignoto 1" è lui. E ora che una telecamera di sorveglianza colloca il suo furgone vicino a Yara nel giorno della scomparsa, il 26 novembre 2010, il quadro indiziario dei pm sembra essere sempre più completo e coerente

Ci sarebbe, infatti, una telecamere di sicurezza di un benzinaio che mostrerebbe Massimo Giuseppe Bossetti davanti al centro sportivo frequentato dalla ragazzina di Brembate. Data e orario coincidono spaventosamente: 26 novembre alle 18:01. Gli inquirenti ne sono certi: il furgone Iveco del muratore è transitato su quella strada. 

L’identificazione del mezzo è avvenuta attraverso un particolare catarifrangente montato dallo stesso Bossetti, che è diverso da quelli di serie. Un accessorio che combacia perfettamente con quello montato sul suo furgone. Una coincidenza, questa, che rafforza ulteriormente i dati arrivati dalle celle telefoniche che localizzano il presunto assassino nei pressi del centro sportivo di Yara alle 17:45, un'ora prima della scomparsa. 

"Stavo tornando a casa e passavo di là" si sarebbe difeso Bossetti. Ma perché un quarto d'ora dopo era ancora lì? Aspettava Yara?

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