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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Asti

Le ruba video osé e lo pubblica in Rete: "Così mi hanno ricattata per cancellarlo"

Aveva prestato il telefonino ad un amico e lui ha diffuso i filmati sui social network. Il dramma di una trentenne piemontese è terminato quando la Polizia postale ha denunciato un 28enne di Asti per "sex extortion"

Ottocento richieste di amicizia in poche ore accompagnati da commenti a sfondo sessuale, apprezzamenti spinti e proposte di incontro. E' iniziato così il dramma di una giovane donna di Asti che ha ricevuto sul proprio smartphone un video hard che la ritraeva. La sorpresa si è tramutata in preoccupazione di veder infangata la propria identità quando si è poi accorta che quelle immagini erano diventati virali in Rete. 

Le indagini svolte dalla Polizia Postale hanno consentito di accertare l'esistenza di due gruppi anonimi su Facebook, di cui uno annoverava circa 1.300 iscritti, all'interno del quale era stato postato il video associato alla ragazza e divenuto in poco tempo "popolare". La ragazza aveva deciso di contattare direttamente l'amministratore del gruppo per porre fine alla gogna virtuale, senza però alcun successo. Anzi, era stata ricoperta di insulti e minacce sul social network e inoltre avvicinata da due giovani che avevano tentato di estorcerle del denaro.

La Polizia Postale, dopo la denuncia della 30enne, è riuscita a risalire all'origine della diffusione del video ed ha denunciato un 28enne astigiano per sexextortion. Il giovane, già pregiudicato, era riuscito a impossessarsi di alcuni video osè che la vittima aveva registrato sul proprio cellulare ed aveva pubblicato i filmati della ragazza sul web.

CARICA VIDEO OSE' ONLINE: 28ENNE DENUNCIATO PER "SEX EXTORTION"

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La ragazza aveva confidato ai poliziotti di nutrire sospetti sul suo amico, cui tempo prima aveva prestato il telefonino, e che nell’atto di restituirglielo aveva inspiegabilmente commentato “bello il video”. I poliziotti della Sezione Polizia Postale di Asti, supportati dai colleghi del Compartimento Polizia Postale di Torino, hanno poi proceduto alla perquisizione locale ed informatica a carico del soggetto, rinvenendo un’ingente quantità di materiale archiviato sugli strumenti in uso al ragazzo, sequestrando i vari supporti sui quali gli investigatori effettueranno le ulteriori analisi tecniche.

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