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Venerdì, 19 Aprile 2024
Bacoli / Napoli

I bagnanti perquisiti in spiaggia: non possono portare né acqua né panini

Il grido di civiltà di Josi Gerardo Della Ragione dopo le perquisizioni per entrare negli stabilimenti balneari

Bacoli è un Comune del litorale flegreo, in provincia di Napoli, di poco più di 26mila abitanti, ricco di storia, in particolare greco-romana e dalle bellezze paesaggistiche e balneari uniche. Josi Gerardo Della Ragione, tornato sindaco nel 2019, guidando una coalizione di due liste civiche, si è contraddistinto in questi anni per la valorizzazione del territorio, grazie anche ad un sapiente utilizzo dei social. E' proprio su Facebook che in queste ore ha denunciato l'intollerabile sopruso perpetrato ai danni dei bagnanti di alcuni lidi di Bacoli, vittime addirittura di perquisizioni prima di entrare negli stabilimenti balneari. Quello che cercano i gestori sono bottigliette d'acqua e panini, temendo forse di subire un danno economico, ma senza pensare a quello d'immagine che tali azioni stanno causando a tutta la città.

Il post del sindaco: "Intollerabile sorpruso a danno dei cittadini"

"Trovo intollerabile vietare l’ingresso in spiaggia di bottiglie d’acqua. Trovo intollerabile perquisire, all’ingresso dei lidi balneari, le borse frigo delle famiglie per impedire l’accesso ai lettini di panini preparati da casa. A Bacoli questi scempi devono finire. Sono comportamenti che offendono la nostra terra, la nostra comunità. E che danno il segnale di una convinzione, errata. Sia chiaro. Chi gestisce uno stabilimento balneare non è il padrone. Non è proprietario di nulla. È il concessionario di un bene demaniale. Sia chiaro, lo ripeto meglio. Non è il padrone di nulla. Ma gestisce un patrimonio pubblico, per un tempo. Perché la spiaggia è di tutti. Perché il mare è di tutti. Ho profondo rispetto per quegli imprenditori che, con passione e nel rispetto delle regole, investono sui beni demaniali. Per chi li valorizza. Ho rispetto per chi paga le tasse", scrive su Facebook il sindaco di Bacoli.

"Ho rispetto per chi garantisce contratti regolari ai lavoratori. Ho rispetto per chi assicura la tutela dei più basilari diritti dei bagnanti. Per loro, e ne conosco tanti, tutta la mia stima. Perché fare l’imprenditore, soprattutto in questi tempi, non è semplice. Perché continueremo ad accogliere a braccia parte tutti coloro che vogliono investire nella nostra città, rispettando il paradiso in cui si trovano. Poi esiste chi pensa di aver comprato, con quattro soldi, la sabbia. Poi esiste chi tratta i lavoratori come schiavi. Chi li umilia, chi li sottopaga. Poi esiste chi incassa, senza pagare i tributi locali. E chi è giunto al punto da sentirsi proprietario. Tanto da arrogarsi il diritto di vietare l’ingresso in spiaggia di una bottiglia d’acqua. Con tanto di perquisizioni all’ingresso. È paradossale. Questa categoria di prenditori di beni pubblici non è gradita a Bacoli. Dovete togliere il disturbo. Siete la rovina della nostra terra. E non ci interessano i vostri piaceri. Non ci interessano i vostri voti. Stiamo inviando lettere di diffida, affinché la si smetta con queste pratiche intollerabili. I beni demaniali sono beni di tutti. Gestirli, deve rappresentare un grande onore. È finita l’epoca dei prenditori, nel nostro paese. È finita un’epoca nefasta. Basta. Voltiamo pagina. Un passo alla volta", prosegue.

Della Ragione: "Il mio è un grido di civiltà"

NapoliToday ha poi raggiunto telefonicamente Josi Gerardo Della Ragione, che ci ha precisato il suo pensiero, puntando l'indice contro gli imprenditori disonesti, che rappresentano in realtà solo una piccola parte del tessuto economico bacolese. "Ci sono imprenditori che investono nelle regole e una parte sparuta di essi, che dà fastidio, che pensa che l'arenile sia il proprio. Mettere le mani nelle borse frigo della gente è allucinante. Le finalità degli stabilimenti sono altre. Non si può abusare dei diritti della comunità ed è ancora più spiacevole quando viene violato il diritto sacrosanto dei cittadini di accedere ad un lido, anche solo per fare un bagno ad esempio. L'accesso deve essere gratuito. Quello che ho lanciato è un grido di civiltà che deve essere poi seguito da controlli per evitare tali abusi. Noi amministratori pubblici lavoriamo per tutelare i cittadini. A Bacoli abbiamo recuperato cinquemila metri quadrati di spiagge, in località Casevecchie-Miseno, che erano invase e occupate da baracche, cancelli, citofoni, tutti abbattuti. Abbiamo anche aperto il primo parco comunale con accesso al mare. La popolazione deve poter fruire della spiaggia che deve essere pulita. E' una battaglia che portiamo avanti da 15 anni".

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