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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Taranto

Non ce l’ha fatta Vincenzo, il bimbo di Taranto che lottava contro un raro tumore alle ossa

Per lui si era mobilitato il quartiere Tamburi per organizzare una raccolta fondi che gli permettesse di andare a Roma e sottoporsi a un intervento al midollo. Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni

Non ce l’ha fatta Vincenzo Semeraro, l’undicenne di Taranto affetto da un raro tumore alle ossa che per il quale gli abitanti del rione Tamburi, a ridosso dell’ex Ilva, si erano impegnati in una raccolta fondi per permettergli il viaggio a Roma per sottoporsi a una delicata operazione al midollo.

Le sue condizioni si erano aggravate a fine ottobre, come riportano i media locali, poi a inizio novembre era entrato in coma e si era risvegliato solo per alcuni giorni. Infine il decesso, avvenuto ieri. Il bambino abitava proprio nel quartiere Tamburi, dove si svolgeranno i funerali. 

La gara di solidarietà per aiutare il piccolo Vincenzo Semeraro

Quest’estate il piccolo Vincenzo era partito insieme al papà Francesco e alla mamma Tiziana a bordo di un camper dell’associazione Simba alla volta dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Nel dicembre 2019 gli era stato diagnosticato un linfoma linfoblastico primitivo delle ossa. Vincenzo aveva affrontato prima diversi ciclici di chemioterapia al policlinico di Bari, poi era partito alla volta di Roma grazie alla solidarietà di tante cittadine e cittadini, che avevano raccolto oltre 8mila euro per lui e la sua famiglia: donazioni erano arrivate da diversi commercianti e associazioni della zona, che avevano risposto al grido d’aiuto di papà Francesco.

Su Facebook Annamaria Moschetti, pediatra e da sempre impegnata nella lotta all’inquinamento e per la tutela della salute, ha commentato così la notizia della morte di Vincenzo: 

Aveva 11anni e viveva nel quartiere Tamburi di Taranto. Viveva esposto alle sostanze ad azione cancerogena certa immesse nell'aria dall'impianto siderurgico costruito a ridosso della città. È morto. Di tumore. Oggi. È plausibile ed è probabile che l'esposizione alle sostanze cancerogene abbia determinato o concorso a determinare il cancro che ha ucciso il bambino. La politica trasversalmente ha deciso che gli impianti devono rimanere in marcia. Altri bambini già in utero saranno esposti alle sostanze cancerogene immesse in ambiente dall'ILVA e questo li esporrà al rischio di ammalarsi e morire . Evidentemente non gliene importa niente a nessuno

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