MACERATA - Botte, pugni, schiaffi e poi l'abuso più orrendo, la violenza sessuale. Un allevatore dell'entroterra di Macerata è finito in tribunale e il pm ha chiesto per lui una condanna a dieci anni di reclusione per il reato di violenza sessuale sulla moglie e sulle figlie, mentre il reato di maltrattamenti in famiglia è risultato ormai prescritto.

I fatti contestati risalgono al 2006, riferisce Il Corriere Adriatico, quando secondo l'accusa l'uomo avrebbe indotto la figlia piccola di appena otto anni a compiere atti sessuali con lui, facendola sedere senza pantaloni sulle sue gambe, all'altezza delle parti intime, dopo che si era denudato anche lui. L'uomo avrebbe compiuto abusi anche sull'altra figlia, che all'epoca dei fatti non aveva ancora dieci anni.

La moglie ha raccontato di aver subito una serie di maltrattamenti fisici da parte del marito, che in un'occasione l'avrebbe colpita alla testa con un vaso. La donna sostiene di essere stata inoltre costretta più volte ad avere rapporti sessuali contro la propria volontà e il marito l'avrebbe lasciata spesso sola in casa senza cibo. Secondo quanto rilevato dall'accusa, l'allevatore avrebbe costretto la famiglia a vivere in condizioni di ristrezze economiche, in uno stato di paura e tensione continui.

L'uomo, folle di gelosia, avrebbe minacciato di morte la moglie, costringendola a rivelare i nomi dei suoi presunti amanti. Le due figlie maggiori sarebbero state obbligate dal padre ad andare con lui la sera nei bar del paese. Alla fine la moglie non ne ha potuto più e ha denunciato tutto. La prossima udienza del processo è prevista per il 9 maggio, mentre il 6 giugno ci sarà l'arringa del legale della difesa e la sentenza.