Tre anni fa moriva Vittorio 'Vik' Arrigoni
Storico attivista, palestinese nel cuore e di cittadinanza, è stato sequestrato e ucciso. La madre: "Lui è qui, lo sento vicino a me"
Il 15 aprile 2011 le agenzie battevano la notizia: "Sequestrato e ucciso Vittorio Arrigoni". Attivista palestinese, scrittore e reporter viveva dal 2002 in Palestina e faceva parte dell'International Solidarity Movement. Più volte fu minacciato dall'estrema destra israeliana per il racconto che faceva delle violenze e della quotidianità in questa zona, terra di cui aveva scelto di prendere la cittadinanza.
Assassinato da un gruppo di presunti terroristi salafiti oggi le indagini hanno individuato quattro colpevoli: Abu Ghoul, 25 anni, Khader Jram, 26 anni, Mohammed Salfi, 23 anni, e Hasanah Tarek. Il 17 settembre 2012 si conclude il processo con due condanne all'ergastolo per omicidio e altre due a 10 anni e 1 anno di carcere rispettivamente per rapimento e favoreggiamento.
La famiglia di Vik durante tutto il procedimento giudiziario si era dichiarata contraria alla pena di morte. E da Bulciago, paese d'origine dell'attivista in provincia di Lecco, dal suo funerale in poi il 15 aprile è sempre stato un giorno non solo per ricordarlo ma anche per confermare il suo impegno e le sue convinzioni.
Così anche quest'anno sono stati presentati numerosi progetti realizzati per continuare a diffondere il sogno, l’Utopia - come la chiamava lui - di Arrigoni, il desiderio di diritti umani per tutti. Un momento di raccoglimento anche intorno alla sua famiglia e alla madre Egidia Beretta: "E non è vero che il tempo attenua il dolore, per me non è così. Eppure lui è qui, lo sento vicino a me".
La famiglia di Vittorio continua a essere impegnata a diffondere il suo messaggio nelle scuole di tutta la penisola e non solo: l'anno scorso grazie alla caravana 'Vik: Gaza to Italy' un gruppo di giovani palestinesi è arrivato in Italia. Lo stesso sta facendo l'associazione di cui faceva parte, l'International Solidarity Movement, i suoi amici e le realtà con cui ha collaborato. Un impegno che può riassumersi nel motto di Vik diventato anche un suo libro, 'Restiamo Umani' frase con sui terminava ogni suo articolo.