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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Cosenza

Favori al clan della 'ndrangheta in cambio di voti: arrestati cinque politici

Le indagini hanno permesso di scoprire un "collaudato sistema ultradecennale". I politici avrebbero stretto un "patto elettorale" con la cosca. Tra gli arrestati anche il dem Sandro Principe, ex sindaco di Rende e già sottosegretario al Lavoro

I carabinieri di Cosenza hanno arrestato cinque politici, finiti agli arresti domiciliari, con l'accusa, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio e corruzione. In manette sono finiti anche quattro esponenti di vertice della cosca di 'ndrangheta "Lanzino-Ruà".

Tra gli arrestati l'esponente del Pd Sandro Principe, ex sindaco di Rende e già sottosegretario al Lavoro, nonché assessore e consigliere regionale. Secondo i magistrati della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, i politici avrebbero stretto un "patto elettorale" con i capi delle cosche dell'Alto consentino in cambio delle loro elezioni.

Le indagini dei carabinieri hanno portato a scoprire un "collaudato sistema ultradecennale che ha visto quale maggiore centro d'interessi l'amministrazione comunale di Rende", sviluppatosi nel corso delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Rende, dal 1999 al 2011, nelle consultazioni per il rinnovo del cosiglio provinciale di Cosenza nel 2009 e in quelle del consiglio regionale della Calabria dell'anno successivo.

Grazie a questo intreccio politico-mafioso, i politici hanno ottenuto l'appoggio elettorale da parte di esponenti apicali della cosca, tutti condannati in via definitiva per "associazione mafiosa", in cambio di favori vari.

Tra le attività illecite che sarebbero state riscontrate figurano quelle connesse all'affidamento in gestione di locali pubblici comunali a beneficio di affiliati al clan, all'assunzione nella società municipalizzata per la gestione dei servizi comunali di soggetti inseriti o contigui al gruppo criminale. Tre le altre attività, anche il mancato licenziamento di alcuni di questi dopo avere riportato condanne e la promessa di erogazione di fondi pubblici per finanziare una cooperativa creata ad hoc da un esponente di spicco della cosca per la gestione dell'area del mercato di Rende. Le assunzioni alla municipalizzata, in particolare, avrebbero riguardato vari esponenti della cosca, tra cui il capo Ettore Lanzino.

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