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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il processo

Walter Biot: chiesto l'ergastolo per il militare accusato di spionaggio

Il capitano di fregata è accusato di aver passato documenti segreti a Mosca

La Procura di Roma ha chiesto l'ergastolo per Walter Biot, il capitano di fregata arrestato dai carabinieri del Ros nel marzo 2021 per spionaggio e accusato di aver passato documenti segreti a un funzionario russo in cambio di cinquemila euro. Durante l'udienza, il rappresentante dell'accusa ha ricordato le testimonianze e le immagini di due telecamere nell’ufficio di Biot, dalle quali si vede l'ufficiale alla sua scrivania prendere una scatoletta da cui estrae un cellulare, inserire una scheda Sd e fotografare lo schermo del pc e documenti cartacei. Infine Biot inserisce la Sd in una scatola di medicine, nascosta nel ‘bugiardino’ e mette tutto nel suo zaino.

"Tra i 19 documenti fotografati da Biot ce ne erano alcuni Nato secret, riservatissimi, e uno Top secret" ha spiegato l'accusa nel corso del dibattimento. Secondo quanto riferito da testimoni in aula i documenti in questione riguardavano alcuni la lotta all'Isis mentre altri mostravano debolezze e criticità dell'Alleanza Nato, specie dal punto di vista navale e marittimo.

L'arresto di Walter Biot accusato di spionaggio

Già diversi mesi prima dell'arresto Biot era finito nel mirino degli 007 che, con discrezione, lo tenevano d'occhio con intercettazioni e pedinamenti. Fino a quella serata di un fine marzo di due anni fa, quando in un parcheggio di Roma è scattato il blitz dei carabinieri del Ros, che hanno sorpreso in flagrante il passaggio di una pen drive contenente documenti classificati dalle mani del capitano di fregata della Marina militare, Walter Biot, a quelle di un ufficiale russo accreditato presso l'ambasciata di Mosca in Italia, in cambio di un compenso di cinquemila euro in contanti.

Il militare italiano era stato così arrestato con l'accusa di spionaggio, mentre il funzionario russo era stato espulso insieme al collega che collaborava con lui nell'operazione di reclutamento di Biot, in quanto entrambi non potevano finire in manette a causa dell'immunità diplomatica.

Walter Biot, 56 anni e padre di quattro figli, era in servizio all'ufficio Politica militare e programmazione dello Stato maggiore della Difesa, settore che dà accesso a diversi dossier delicati. In precedenza aveva lavorato al Gabinetto del ministro della Difesa, occupandosi di cerimoniale, comunicazione e relazioni esterne. 

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