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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il caso / Padova

Sparò a un ladro, confermata la condanna per tentato omicidio: Walter Onichini in carcere

Nel 2013 sparò due colpi di fucile dopo aver sorpreso un uomo che tentava di rubargli la macchina in giardino. I carabinieri lo hanno accompagnato in carcere a Padova

È stato portato in carcere Walter Onichini, il commerciante di Legnaro (Pd), che nel luglio 2013 sparò a un ladro che gli stava rubando l'auto in giardino, per poi caricarlo in macchina e abbandonarlo per strada. La Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni e 11 mesi per tentato omicidio, più 25mila euro di risarcimento, già inflitta a Onichini in primo e secondo grado, rigettando il ricorso presentato dai legali del commerciante.

La vicenda di Walter Onichini

La notte del 22 luglio 2013 Walter Onichini, dopo aver sentito dei rumori in giardino, si accorse che qualcuno stava tentando di rubargli l'auto. L'uomo sparò due colpi di fucile, uno dei quali ferì Elson Ndreca, di origine albanese. Onichini lo aveva in seguito caricato su un'auto e lo aveva abbandonato nei campi. Secondo la difesa del commerciante, Onichini si comportò così perché Ndreca lo aveva minacciato puntandogli un coltello alla gola. Ndreca si trovava illegalmente in Italia, essendo stato espulso prima di fatti in questione. Successivamente era tornato in Italia per testimoniare contro Onichini, per poi tornare precipitosamente in patria per sfuggire a un ordine di arresto nei suoi confronti. Nel 2019 è stato condannato per quel furto a 3 anni e 8 mesi, scontandone solo una minima parte: ora si trova all'estero.

Secondo i giudici, quella notte Onichini sparò per uccidere, mentre Ndreca si stava già per allontanare. Raggiunta al telefono dal Corriere della Sera, la moglie del commerciante ha replicato: "Solo chi l'ha provato sulla propria pelle può capire cosa significhi svegliarsi nel cuore della notte con dei criminali in giardino e sapere che la tua famiglia, i tuoi figli, sono in casa. In quella situazione di stress, al buio, non si può pretendere che una persona agisca in modo perfettamente razionale, che riesca a valutare con lucidità ogni dettaglio. Perfino il procuratore generale l’aveva capito, ma i giudici non l’hanno ascoltato". Nel 2019 il procuratore generale aveva avanzato inutilmente ai giudici la richiesta di derubricazione del reato iniziale di tentato omicidio in lesioni colpose, reato quest'ultimo perseguibile a querela di parte che non fu presentata.

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