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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Yara, Bossetti e quelle lettere hard: per l'avvocato vanno "contestualizzate"

Il legale dell'uomo accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio commenta la diffusione a mezzo stampa delle lettere di Bossetti alla detenuta Gina. "E’ stato fatto scempio di Bossetti e della sua famiglia"

Le lettere "hard" inviate da Massimo Bossetti a una detenuta del carcere di Bergamo "vanno contestualizzate". E' l'opinone del legale del muratore di Mapello, l'uomo accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio e rinchiuso anche lui nel carcere di Bergamo.

Le lettere, rese pubbliche dal settimanale Giallo, "vanno contestualizzate, perché bisogna capire che è in carcere da due anni, di cui quattro mesi in isolamento", spiega l'avvocato Claudio Salvagni, intervenuti ai microfoni della trasmissione "Legge o giustizia" su Radio Cusano Campus, emittente dell'Università Niccolò Cusano.

"Bossetti è un uomo che da due anni è in carcere, è stato quattro mesi in isolamento. Chi scrive e chi parla non conosce la situazione carceraria italiana. Una parola di una persona ti offre amicizia e complicità, in quella situazione estrema, in molti farebbero fatica a non accoglierla. Purtroppo anche questo fatto è stato strumentalizzato. Questa è l’Italia”, è il commento dell'avvocato, che ha aggiunto: "Si è voluto mettere l’occhio nel buco della serratura per andare a vedere le abitudini e i comportamenti sessuali di Bossetti che vanno contestualizzati".

"E’ stato fatto scempio di Bossetti e della sua famiglia. Ricordiamoci che ha 3 figli minorenni. E’ stata dimenticata la presunzione d’innocenza sancita dalla nostra Costituzione. Ci voleva molto più rispetto nei confronti di Bossetti"

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