Caso Yara: "Sul Dna c'è stato un errore, avremo una sentenza con un buco nero"
Il genetista Marzio Capra, consulente della difesa: "La mancanza del Dna mitocondriale non ha una spiegazione scientifica. Lo ha ammesso anche il comandante dei Ris"
Alla vigilia delle udienze del processo Bossetti dedicate alla questione del Dna, in programma il 3 e 5 febbraio, per il genetista Marzio Capra, consulente della difesa del muratore di Mapello accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio, "manca la prova regina", cioè il Dna mitocondriale, che è "sparito" pur essendo "il più resistente" e quindi in "mancanza di spiegazioni scientifiche", "c'è stato un errore".
In un intervista al settimanale Oggi, Capra ha affermato: "Comunque finisca questo processo, se il mistero (dell'assenza di Dna mitocondriale dell'imputato sulla traccia dove fu isolato il suo Dna nucleare, ndr) non sarà chiarito avremo una sentenza con un buco nero... Il più sincero è stato il colonnello Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma, quando in aula ha ammesso: 'Non so spiegarmelo. Non mi era mai capitato'. Gli altri avanzano solo ipotesi. Ma non hanno saputo dare una spiegazione scientifica".
"Non basta dire: è una anomalia", continua il genetista, "perché in laboratorio le anomalie vanno contro le regole e le conoscenze. Vanno contro la scienza. E se per l'accusa il Dna è la prova regina io dico che la prova regina manca. Non c'è. Vogliamo far finta di niente? Non si può".
Al settimanale, in edicola da domani (anche su www.oggi.it), Capra, che per più di un mese ha analizzato i cosiddetti dati grezzi, cioè la radiografia del lavoro fatto dal Ris per arrivare al Dna di Bossetti, ha dichiarato: "Io ho cercato i punti fermi, quelli dimostrabili. E sono arrivato a una conclusione: c'è stato un errore... Come mai è sparito il mitocondriale che è la parte più resistente del Dna? Mi rifiuto di pensare a una manipolazione. L'unica alternativa è l'errore umano".
