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Martedì, 16 Aprile 2024
Caso Yara

"Yara è stata uccisa e portata nel campo": parla la difesa di Bossetti

Dalila Ranalletta, consulente medico-legale dell'imputato, contesta il lavoro autoptico eseguito sul corpo di Yara: "Nessuna certezza sull'ora del delitto e sull'arma usata"

Sul corpo di Yara ci sono fibre mai identificate "che possono far pensare a un telo e quindi a uno spostamento del corpo, già inerme, all’interno del campo".

E’ quanto sostiene Dalila Ranalletta, consulente medico-legale di Massimo Bossetti, che in aula ha provato a smontare le tesi dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo. Lo riferisce il Corriere della Sera.

Secondo la Cattaneo, infatti, Yara sarebbe stata ferita nel campo di Chignolo d’Isola,  "colpita con una lama molto affilata, da vestita", quando già non poteva più muoversi.

Una ricostruzione contestata dalla difesa di Bossetti, secondo cui la ragazzina è stata prababilmente uccisa altrove e poi portata nel campo dal suo assassino. 

ORA DEL DECESSO - Dalila Ranalletta contesta inoltre altri aspetti del lavoro autoptico eseguito sul corpo della vittima. Ad iniziare dall’ora del delitto che secondo la difesa non può essere stabilito con certezza. "L'analisi del contenuto gastrico - ha spiegato in aula Ranalletta - non può dare indicazioni precise perché si può solo supporre che (Yara, ndr) abbia mangiato alle 14, sulla base di quello che ha detto la madre".

ARMA DEL DELITTO - E poi c’è l’arma del delitto. Secondo l’esame autoptico Yara è stata colpito con un oggetto affilato, probabilmente una “lama sottile”. Ma per la difesa sul corpo "ci sono lesioni che non possono non far pensare a un’arma importante".

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