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Venerdì, 29 Marzo 2024
CRONACA/2

Yara, fermato l'uomo della lettera anonima

L'uomo che ha lasciato messaggi scritti e vocali all'ospedale di Rho sostenendo di essere l'omicida della piccola Gambirasio fermato e interrogato in questura. Ma lui si giustifica:"Sono stato frainteso - ha detto ai pm - non volevo far intendere di essere l'assassino"

BERGAMO - Nuova "puntata" del giallo di Brembate. E' stato rintracciato e fermato a Bergamo il mitomane che, alcuni giorni fa, lasciò in una chiesa di Rho una lettera, firmata Mario, in cui si autodenunciava come il killer di Yara Gambirasio.

Si tratta di Domenico De Simone, 60 anni, ex collaboratore di giustizia, pare con precedenti per depistaggio di indagini. E' stato portato in questura per essere interrogato.

"Mario" si è presentato alla redazione de L'Eco di Bergamo dicendo di voler fornire la sua versione dei fatti. Ha spiegato di essere stato frainteso e che voleva semplicemente attirare l'attenzione su un fatto a lui noto e che, a suo avviso, poteva essere collegato al caso Yara, senza però mai voler far intendere che fosse lui l'assassino. Proprio nei pressi della redazione del quotidiano è stato intercettato dalla polizia e portato in questura.

L'ex collaboratore di giustizia nell'ambito di un'indagine antidroga, ora senza protezione, vive da anni a Bergamo ma è nato a Cosenza. Agli inquirenti, dopo il fermo, ha raccontato la sua verità: nulla che abbia comunque a che vedere con una svolta sul caso di Yara. La cabina telefonica dalla quale era partita la chiamata all'ospedale di Rho era situata davanti a Palazzo Rezzara, sede de L'Eco di Bergamo.

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