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Giovedì, 25 Aprile 2024
Omicidio Yara

Yara, e se fosse una vendetta? Un testimone "salva" Bossetti

La pm Letizia Ruggeri ha ricevuto una testimonianza da un avvocato vicentino: ci sarebbe un teste pronto a confermare che potrebbe trattarsi di una vendetta verso il padre di Yara. Esattamente quanto sostenuto da Bossetti

ROMA - Non sarà difficile come quando si cercava Ignoto 1, un fantasma senza volto, senza nome. Ma è ancora molto dura: tra riscontri cercati e mai trovati e voci da controllare e verificare. "A oggi nessuno ha dato indicazioni utili alle indagini, nemmeno ora che c'è stato un fermo". Parole e musica del pm Letizia Ruggeri, una che su quel fascicolo sotto il nome "Omicidio Yara Gambirasio" ci ha trascorso praticamente quattro anni. 

E' lei stessa a spiegare al Corriere della Sera che nonostante il fermo di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello accusato dell'omicidio della ragazzina di Brembate, la storia sia tutt'altro che chiusa. "Tutte le indicazioni che ci sono arrivate, anche in buona fede, sono per lo più prive di riscontri" ha confessato con un pizzico di amarezza. 

Tradotto: carabinieri e polizia sono più o meno convinti che l'assassino sia il carpentiere quarantaquattrenne ma oltre alla traccia di Dna trovata sui leggins di Yara non c'è nulla che incastri in maniera decisiva Bossetti. E per questo il pm ha intenzione di continuare a lavorare, cercare, senza chiedere il giudizio immediato "perché - spiega al giornale milanese - c'è molto da fare". 

Ci sono da spulciare le oltre mille pagine di tabulati telefonici del muratore per capire dove si trovava quando Yara è scomparsa, quel tragico 26 novembre 2010. Ci sono da guardare le immagini delle telecamere di sicurezza del distributore di benzina di fronte al centro sportivo frequentato da Yara che avrebbero ripreso Bossetti alle 18:01. E c'è da analizzare a fondo una nuova testimonianza che scagionerebbe, almeno in parte, il presunto assassino. 

Durante l'interrogatorio con i pm, il muratore di Mapello avrebbe azzardato l'ipotesi vendetta verso il padre di Yara per spiegare l'omicidio della tredicenne di Brembate. Un'ipotesi, questa, già battuta nelle prime fasi delle indagini e che allora non aveva trovato riscontri. Ma ora qualcosa potrebbe essere cambiato. Il pm Letizia Ruggeri ha infatti appena ricevuto una testimonianza dall’avvocato di Vicenza, Agron Xhanaj, dell’associazione "Vite sospese". 

I contorni restano misteriosi. Si tratterebbe di una persona che nel periodo del delitto si trovava a Brembate Sopra e che sarebbe venuta a conoscenza di una circostanza che  confermerebbe la pista vendetta. "Non posso entrare nei dettagli - ha spiegato la Ruggeri al Corriere - ma assicuro che si tratta di una persona attendibile e che le sue dichiarazioni possono essere confermate da altre due persone di cui ha fatto i nomi". 

"Assicuro - ribadisce il pm, lasciando intendere che la testimonianza sarà 'misurata' parola per parola - che questa persona riferisce una circostanza più precisa e non voci riportate. Avevamo già valutato l’ipotesi della vendetta, ma non è mai emerso nulla - conclude Ruggeri - Comunque se questa testimonianza darà indicazioni, ben venga. Non sarà difficile capire se ha valore o se è l’ennesima bufala". 

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