rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024

Attore di Centovetrine denuncia: "Vittima di razzismo in aeroporto"

Un brutto episodio di cronaca ha visto come 'vittima' l'attore allo scalo di Orio al Serio: questa la sua denuncia in una dura lettera al Giornale di Bergamo

Yoon Cometti Joyce è nato a Seul. All'età di tre anni è stato adottato da una famiglia di Bergamo. Oggi è conosciuto tanto in Italia - dove ha prestato il suo volto alla soap Cento Vetrine e in film come Polvere, Ti amo in tutte le lingue del mondo, Nirvana, L'ospite - e nel mondo. Ha infatti recitato per Scorsese in Gangs of New York e Kundun.

Ma stavolta il suo nome è finito sui giornali della provincia di Bergamo per un fastidioso fatto di cronaca: vittima di razzismo all'aeroporto di Orio al Serio. Questa la sua denuncia al Giornale di Bergamo.

"Lo scorso sabato, ovvero il giorno 25 Maggio 2013, alle ore 06:15 mi trovavo a Orio al Serio, nell’aerea imbarco bagagli, con destinazione Catania per motivi di lavoro, tenendo nella mano destra la carta d’identità e in quella sinistra la carta d’imbarco;  prima di me ci sono diverse persone, ad un certo punto la signorina al desk, visibilmente indispettita, grida qualcosa ad un gruppo di tre persone straniere, scendendo dal bancone e  invitandoli bruscamente ad andare in altra direzione".

yoon cometti joyce2-2"Passano pochi minuti quando, arrivato il mio turno improvvisamente, giunto di fronte al bancone, la hostess di prima, grida (letteralmente) visibilmente scocciata al sottoscritto Tu devi andare di là!!!. Sorpreso, e incredulo chiedo gentilmente Scusi? La risposta della donna, sempre più scocciata, con tono molto alto, tale da creare disagio fra i passeggeri dietro e di fianco a me, Ti ho detto che devi andare di là , chi non ha il permesso di soggiorno deve andare dall’altra parte!!!"

"La signora che sta alla mia destra, mi guarda con imbarazzo, altre persone commentano sbigottite, io faccio un respiro profondo e rispondo Anzitutto gradirei che mi desse del LEI, considerato che non sono suo figlio, suo marito o un suo amico, secondariamente secondo lei la carta d’identità che tengo in mano di che nazionalità è? E comunque la prego di moderare i toni. Indispettita questa risponde Vabbè, la carta d’identità non l’avevo vista e comunque vediamo di calmarci eh!"

"Ho deciso di scrivervi perché la gente sappia e rifletta. Nel 2013 questi ripetuti episodi sono sintomo dell'involuzione di una sottocultura davvero allarmante. Certi episodi non devo ripetersi, specialmente in determinati contesti"

Fonte: Giornale di Bergamo →
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Attore di Centovetrine denuncia: "Vittima di razzismo in aeroporto"

Today è in caricamento