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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Torino

Zakaria Jarmouni: scende in pigiama a buttare la spazzatura e lo scambiano per un ladro (e gli fanno foto)

Razzismi quotidiani? Il colore della sua pelle ha insospettito qualcuno? Il sospetto c'è, ma a lui non manca l'ironia. E dice: "L'Italia siamo noi"

Zakaria Jarmouni, giovane torinese di origine magrebina, è stato scambiato per un ladro sotto casa sua da una vicina. Era solo sceso a buttare la spazzatura, in tuta e ciabatte, come tutti. Il colore della sua pelle ha insospettito qualcuno? Il sospetto c'è, ma a Zakaria non manca l'ironia. E su facebook in tanti gli hanno espresso affetto e solidarietà.

Lo sfogo di Zakaria Jarmouni

"Cara Italia, non sono un ladro. Ti scrivo amareggiato, per dirti che sono stanco di tutto questo" - scrive su Facebook - "Qualche giorno fa stavo uscendo di casa, in pigiama, con tre sacchetti della spazzatura in una mano ed un paio di chiavi nell’altra, diretto verso i bidoni dell’immondizia nel cortile interno del mio palazzo. Mentre rigiro le chiavi in mano, una signora mi si avvicina da dietro con fare accusatorio: “Chi sei tu? Cosa pensi di fare? Non puoi stare qui, vattene o chiamo la polizia”.

Lei scatta foto, lui mostra le chiavi di casa. La signora, quantomeno sgarbata, continua: "Se provi ad entrare chiamo la polizia, sei un ladro”. “Signora, sono in pigiama, ho le chiavi, ho tre sacchetti della spazzatura in mano, che problema ha? Non sono un ladro”, risponde ancora lui cercando di calmarla. Ma invano: “Hai rubato le chiavi! Chiamo la polizia! Identificati subito!”.

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Zakaria entra in casa, un po' turbato. "Non riuscivo a credere a ciò che stava succedendo. Chiamo il mio coinquilino dal cortile, magari a lui la signora avrebbe dato ascolto. Scosso, rientro nel mio appartamento". La signora però non crede ancora a Zakaria e invia le foto al proprietario dell'appartamento in cui vive il ragazzo: "Il mio affittuario la informa che sono un inquilino con regolare contratto. La signora si giustifica dicendo che quella mattina, qualcuno aveva rubato la borsa alla figlia. Non si è mai visto un marocchino in quel quartiere, dovevo per forza aver trovato le chiavi, rintracciato il luogo dove abitava la figlia, e ora stavo provando ad entrare nel palazzo. In pigiama. Con tre sacchi della spazzatura. E le chiavi. Ovviamente".

Purtroppo la signora a oggi "si rifiuta di chiedere scusa". Ma lui aggiunge:

"Nonostante tutto questo, sono fiero. Fiero di tutti/e coloro che mi hanno subito supportato, aiutato, spalleggiato, difeso. Cara Italia, questi sono tuoi figli e tue figlie. E saranno sempre più di chi mi vuole alieno. Sono i miei fratelli, le mie sorelle. Cara Italia, l’Italia siamo noi. Insieme. Con affetto, tuo figlio Zakaria".

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