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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Elezioni presidenziali USA 2020 - RISULTATI IN DIRETTA

La diretta di Today.it sullo scontro decisivo tra il presidente uscente Donald Trump e lo sfidante democratico Joe Biden

Il discorso di Biden in tv per l'appello all'unità

L'atteso discorso di Joe Biden non sarà prima del 'prime time', cioè l'orario dei programmi televisivi serali, e solo se per quel momento saranno stati attribuiti gli stati chiavi necessari a vincere la Casa Bianca.È quanto fanno sapere dalla campagna di Biden, sottolineando che il discorso sarà concentrato sul tema della sua intera campagna elettorale: "Unità, risanamento e superamento delle divisioni, essere il presidente di tutti gli americani".

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Secondo fonti citate dal Nbc, durante la quotidiana conference call con lo staff della comunicazione della campagna e la direttrrice Kate Bedingfield è stata caratterizzata dalla sensazione di vittoria e successo. Se allo staff nei giorni scorsi era stato raccomandato di "non guardare le news, tenere la testa bassa e lavorare", oggi è stato detto "questo è il momento di guardare le news, avete fatto il vostro lavoro, godetevi il momento".

In Georgia ci dovrà essere un riconteggio

In Georgia si profila un riconteggio dei voti perché il margine tra i due sfidanti per la presidenza è ridotto. Lo ha detto il segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger durante una conferenza stampa ad Atlanta. 

Poco più di 6mila voti di scarto dividono gli sfidanti in Pennsylvania e quasi 10mila in Nevada dove però lo scrutinio è fermo poco sopra all'80%.

I tre stati che valgono 16, 20 e 6 grandi elettori saranno decisivi per l'attribuzione della vittoria.

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Il caso delle 150.000 schede inviate per posta ma non consegnate

Un giudice federale ha ordinato al servizio postale degli Stati Uniti di condurre controlli rigorosi nelle strutture degli Stati con scadenze elettorali imminenti come la Pennsylvania e la Carolina del Nord, in modo che tutte le schede, ancora nel sistema postale, raggiungano i funzionari elettorali in tempo per essere incluse nei conteggi finali.

Le Poste hanno presentato un rapporto al tribunale federale di Washington, DC, dimostrando che almeno 150.000 schede probabilmente hanno raggiunto i funzionari elettorali di 28 stati mercoledì, troppo tardi per rispettare le scadenze per l'inclusione nel conteggio delle elezioni.

Più di 600 di queste schede sono destinate alla Georgia dove la differenza di voti tra Trump e Biden è molto esigua. Oltre mille dovevano arrivare in Arizona, Michigan e Wisconsin. Mercoledì sono state consegnate più di 10.000 schede nel Nord Carolina, Pennsylvania e Nevada, secondo i dati del servizio postale, e queste possono ancora essere contate. Il Nevada, ad esempio, consente di includere nei conteggi le schede elettorali con timbro postale entro il giorno delle elezioni e ricevute dai funzionari elettorali entro il 10 novembre.

L'incertezza complessiva sui risultati getta un'ombra sulla gestione delle schede elettorali da parte delle Poste, guidate dal generale Louis DeJoy, supporter del presidente Trump, che negli ultimi mesi ha avviato una criticata ristrutturazione del sistema di consegna che avrebbe potuto incidere sul voto per posta.

Sorpasso di Biden anche in Pennsylvania

Joe Biden è in testa in Pennsylvania, che vale 20 voti elettorali, con quasi seimila voti in più. Secondo la Cnn, dopo l'ultimo aggiornamento arrivato dal Keystone State, il candidato democratico ha 3.295.304 voti, contro i 3.289.717 di Donald Trump. Sempre secondo la Cnn Joe Biden potrebbe vincere la corsa alla Casa Bianca con un totale di 306 voti elettorali.

Il network americano al momento assegna al candidato democratico 253 voti: a questi si aggiungerebbero i 20 elettori della Pennsylvania, gli undici dell'Arizona, i 16 della Georgia (dove tuttavia i due candidati sono separati di solo uno 0.5%) e i sei del Nevada, tutti stati dove al momento è in vantaggio ma in cui si stanno continuando lo spoglio delle schede a tre giorni dalle elezioni americane.

Secondo la Cnn il Pentagono ha ordinato di creare uno spazio aereo protetto sopra l'abitazione di Joe Biden, come spetta al Presidente. 

Trump non sarebbe intenzionato tuttavia a concedere la vittoria. "Le elezioni non sono finite - afferma la campagna di Donald Trump - La falsa proiezione di Joe Biden come vincitore è basata sui risultati in quattro Stati che non sono ancora definitivi". Il team elettorale del presidente uscente ha lanciato una hotline per rispondere tempestivamente alle segnalazioni su presunte frodi elettorali. Un tentativo dei legali di Trump di giustificare le accuse, finora infondate, mosse da Trump mentre il candidato democratico Joe Biden aumenta il vantaggio nel testa a testa per la presidenza. Un'intera stanza è stata allestita nella sede della campagna ad Arlington esclusivamente per la hotline.

Centinaia di arresti in Usa durante le proteste scoppiate in attesa del verdetto elettorale

Sono ormai centinai gli arresti per i disordini scoppiati durante le manifestazioni post-elettorali in tutti gli Stati Uniti d'America. I manifestanti scesi in piazza in tante città americane rappresentavano sia le fazioni pro-Trump che anti-Trump.

Solo a New York circa 60 manifestanti sono stati arrestati quando le proteste partite da Washington Square Park sono degenerate scatenando il caos nel West Village, a Manhattan.

L'Oregon legalizza le droghe pesanti (ma solo per un uso limitato)

Lo stato dell'Oregon ha eliminato le sanzioni penali per il consumo limitato di droghe pesanti. Pertanto il possesso di piccole quantità di eroina, cocaina, metanfetamina, LSD, ecstasy o psilocibina (il principio attivo dei funghi allucinogeni), per il trattamento di problemi di salute mentale, sarà consentito senza incorrere in punizioni. Un uso non legato alla cura incorrerà in una multa che potrà essere revocata se la valutazione dello stato di salute mentale richiede l'utilizzo di simili droghe.

Ridotte anche le sanzioni penali per il possesso di quantità maggiori di droghe illecite. La norma proposta ha ottenuto quasi il 60% dei voti. Chi soffre di dipendenza potrà accedere alle cure riabilitative senza incorrere in sanzioni penali.

Altri quattro stati - Arizona, Montana, New Jersey e Sud Dakota - hanno votato per legalizzare la marijuana a scopo ricreativo. Si uniscono ad altri 11 stati, insieme al Distretto di Columbia, che hanno reso legale per gli adulti il possesso di quantità limitate di erba.

Le strade di Biden e Trump verso la Casa Bianca

I due candidati alla presidenza americana, Donald Trump e Joe Biden, hanno ancora entrambi la possibilità di vincere le elezioni. Biden ha però più alternative e chance di incroci tra stati in bilico.

Con l'Arizona vicina a essere assegnata al candidato democratico, Biden ha in mano 264 grandi elettori, contro i 214 di Trump, dopo aver ottenuto l'assegnazione del Michigan e del Wisconsin. L'obiettivo è quota 270. Gli stati in bilico e ancora non assegnati sono il Nevada, la Carolina del Nord, la Georgia e la Pennsylvania.

Donald Trump per vincere dovrebbe trovare 53 grandi elettori, vincendo la Pennsylvania e tutti gli altri tre stati in bilico. Ma i voti di Philadelphia e Pittsburgh, che si pensa siano in larga misura pro-Biden, riducono al minimo le speranze di riconferma del presidente.

Biden ha più alternative per i restanti sei grandi elettori (sempre dando per assegnata l'Arizona, il che non è ufficiale, il vantaggio è stringato): una strada passa per la Pennsylvania, che assegna ben 20 elettori. Senza la Pennsylvania, Biden può vincere con il Nevada, dove ha un buon margine anche se non enorme. Oppure dovrebbe contare sulla Georgia o sulla Carolina del Nord.

I ricorsi sono stati già annunciati. La campagna del presidente Donald Trump sta valutando l'ipotesi di avviare altre azioni legali anche in Arizona e in Nevada, dopo ricorsi analoghi in Pennsylvania, Michigan e Georgia. Almeno 20 persone sono state fermate a New York dopo gli scontri con la polizia. Il presidente Donald Trump ha chiesto che vengano fermati gli scrutini dei voti postali in alcuni stati in bilico.

Biden parla da presidente

Biden parla da presidente

Biden si rivolge alla nazione: "Una volta che tutte le schede saranno state contate arriveremo a quota 270 grandi elettori". E si appresta a vincere con i risultati in arrivo dal Nevada. 
Trump scatena la battaglia legale contro il voto postale denunciando brogli.


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Trump dichiara la vittoria in Pennsylvania

La campagna di Donald Trump dichiara la vittoria in Pennsylvania, uno degli stati chiave dal quale non è ancora emerso un vincitore e dove è ancora in corso lo scrutinio. 

Secondo la Cnn i repubblicani avrebbero chiesto alla Corte suprema di intervenire contro una decisione della Corte suprema della Pennsylvania che permette il conteggio dei voti per posta arrivati dopo l'election day. 

Trump chiederà il riconteggio dei voti negli Stati chiave

La campagna di Donald Trump scalda i motori ed è pronta a lanciare l'offensiva legale negli Stati in bilico dove ancora si conta. In Wisconsin, dove le proiezioni danno per vincente Joe Biden e si attende a breve l'annuncio della commissione elettorale, il presidente chiederà "immediatamente" il riconteggio dei voti. E si prepara a fare altrettanto in almeno altri due Stati cruciali per conquistare la Casa Bianca, Michigan e Pennsylvania; il primo vede lo sfidante democratico in leggero vantaggio mentre nel secondo è Trump a essere in testa ma i voti da scrutinare sono ancora tanti. Non solo, la campagna di Trump ha fatto sapere ai suoi rappresentanti sul territorio che avvocati sono stati inviati anche in diversi altri Stati, tra cui Nord Carolina e Georgia, dove il candidato repubblicano è leggermente in testa ma si conta ancora e non sono stati assegnati con certezza.

Il Mississippi dice addio alla bandiera confederata

Volta una pagina storica il Mississippi: dopo 126 anni dice addio alla sua bandiera confederata, retaggio di un passato controverso. La nuova bandiera è contrassegnata da una magnolia - a riflettere il soprannome dello stato di Magnolia State - circondata da 20 stelle per indicare lo status di 20mo stato dell'unione.

La marijuana diventa legale in Arizona, Montana, New Jersey, South Dakota e Mississippi

Il voto del 3 novembre non ha ancora regalato agli Stati Uniti un presidente. Ma una vincitrice chiara emerge comunque dall'Election Day: è la marijuana. I referendum per la sua legalizzazione sono stati approvati in tutti e cinque gli Stati in cui la proposta è stata presentata. Si tratta di Arizona, Montana, New Jersey, South Dakota e Mississippi.

Biden verso la vittoria in Wisconsin e Michigan

I risultati del Wisconsin (10 grandi elettori) arriveranno molto presto: il responsabile della commissione elettorale dello stato ha riferito alla NbcNews che "tutte le schede sono state contate". Il candidato dem, Joe Biden, avrebbe vinto per poco piu' di 20 mila voti. Secondo l'ex deputato repubblicano Sean Duffy, sentito da FoxNews, "non c'e' modo" per Donald Trump di colmare la distanza con Biden in Wisconsin. Sia FoxNews che New York Times danno Biden in testa su Trump per 49,6% contro 48,9%.

Anche in Michigan il candidato democratico Joe Biden allunga su Donald Trump. Secondo 'Fox News', Biden ha conquistato 2 milioni e 588mila voti, 33mila in più del presidente, con il 96% dei voti scrutinati. Nella notte Trump è sempre stato in testa nel Michigan, ma il voto per posta sembrerebbe ribaltare il risultato.

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Con la Pennsylvania i tre Stati fanno parte del cosiddetto Muro Blu che Trump ha tinto di rosso per la prima volta dopo decenni quattro anni fa, aprendo la strada alla sua vittoria contro Hillary Clinton. Per quanto riguarda la Pennsylvania è possibile che i risultati definitivi non siano resi noti prima di domani come dichiarato in conferenza stampa dal governatore Tom Wolf: è in corso il conteggio di circa tre milioni di schede inviate per corrispondenza. Attualmente, con il 79 per cento delle schede scrutinate, il presidente in carica Donald Trump è dato in vantaggio di 8,7 punti percentuali sul candidato democratico Joe Biden. Quest'ultimo, tuttavia, se confermasse la vittoria in Michigan e in Nevada potrebbe non aver bisogno di conquistare anche la Pennsylvania per essere eletto presidente. 

I democratici chiamano la vittoria di Joe Biden

I democratici chiamano la vittoria di Joe Biden

"Joe Biden è sulla buona strada per vincere queste elezioni e sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti". Lo ha dichiarato in un punto stampa Jen O'Malley Dillon, manager della campagna del candidato democratico. Biden secondo le proiezioni democratiche avrebbe vinto sia in Wisconsin che in Nevada e sarebbe in vantaggio in Michigan. Nei due stati dei Grandi Laghi la differenza tra i candidati presidenti è di poche migliaia di voti.

Di contro il manager della campagna elettorale dei repubblicani, Bill Stepien, invita alla cautela: "Il presidente Trump è in una posizione molto, molto, molto buona per vincere le elezioni". In Wisconsin, ha spiegato, è una "corsa serrata" tra i due candidati, che sono separati da un punto percentuale, e siamo "in zona riconteggio". In Michigan, secondo Stepien, restano da conteggiare i voti di contee repubblicane periferiche e "siamo fiduciosi in un percorso che includa" questo Stato. Secondo il manager, anche la partita in Nevada non è ancora chiusa.

Trump: "Mio vantaggio in Stati chiave magicamente sparito, molto strano"

"La notte scorsa ero in vantaggio, spesso solido, in molti Stati chiave, in quasi tutti i casi controllati e governati dai democratici. Poi, uno per uno, hanno cominciato a sparire magicamente man mano che erano contate schede elettorali a sorpresa. Molto strano, e i 'sondaggisti' hanno sbagliato in modo storico e completo". Lo ha scritto il presidente americano Donald Trump su Twitter, portando avanti la tesi gia' avanzata nel discorso di questa notte, quando ha detto di avere "gia' vinto" e che il conteggio dei voti arrivati via posta era "una frode". Il presidente ha anche minacciato di andare alla Corte Suprema per fare fermare il conteggio dei voti. 

Attualmente, negli Stati chiave la situazione è questa:

In Michigan dove Trump è stato in testa per tutta la notte, Biden è avanti e restano molti voti da contare nella contea fortemente democratica di Wayne.

In Pennsylvania Trump ha un vantaggio di 11 punti, ma anche qui l'early vote - 1,4 milioni di schede da contare - premierebbe Biden con il 78%.

In Arizona Trump è dietro cinque punti. 

In Georgia Trump ha un vantaggio di due punti con più del 90% dei voti contati, ma nell'area di Atlanta sono rimasti molti voti democratici.

Solo il North Carolina è fortemente nelle mani del presidente uscente. 

Joe Biden ha vinto il voto popolare (e batte anche Obama)

Joe Biden ha superato il record storico nel voto popolare segnato nel 2008 da Barack Obama. Con lo spoglio ancora da completare, il candidato democratico alle presidenziali è a quota 69 milioni e 512.303 voti (50,1%) contro i 67 milioni e 69.982 voti di Trump (48,3%). Obama nel 2008 era stato eletto presidente degli Stati Uniti con 69 milioni e 498.516 voti.

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È quanto si evince dai dati dell'Associated Press. Tuttavia per entrare alla Casa Bianca servono i 270 voti dei grandi elettori previsti dalla costituzione americana, un sistema per "pesare" l'importanza dei singoli Stati. Restiamo pertanto in attesa dei dati di Michigan e Wisconsin che potrebbero assegnare a Biden la poltrona della Casa Bianca: nei due stati dei Grandi Laghi si gioca un testa a testa che potrebbe essere già decisivo.

Che cosa è successo in Pennsylvania

Secondo le informazioni raccolte dalla Cnn vi sarebbero ancora 1,4 milioni di schede inviate per posta da conteggiare in Pennsylvania dove il margine di differenza tra Trump e Joe Biden attualmente si attesta a poco più di 618.000 voti. La maggior parte delle schede per posta - il 65% - inviate in Pennsylvania proveniva da democratici registrati, anche se ciò non significa che tutti avrebbero votato per Biden.

Filadelfia e funzionari statali dovrebbero informare la stampa entro un'ora sull'andamento del conteggio.

La Corte Suprema deciderà il nuovo presidente Usa?

Se la sfida elettorale fra Donald Trump e Joe Biden dovesse finire davanti alla Corte Suprema, non sarebbe la prima volta. Il precedente è delle presienziali del 7 novembre 2000, quando George W. Bush vinse per un solo grande elettore contro Al Gore.

Allora si dovette attendere 35 giorni per l'ufficializzazione della vittoria in Florida dove lo scarto fra i due candidati era minimo. Dopo una serie di cause e sentenze, l'8 dicembre 2000 la Corte Suprema della Florida ordinò di ricontare manualmente tutte le schede nello Stato ma la Corte Suprema degli Stati Uniti ordinò il blocco delle operazioni con la motivazione che "conteggiare dei voti la cui legalità è dubbia pone danno irreparabile al querelante Bush, e all'intera nazione, poiché metterebbe in dubbio la legittimità della sua elezione".

Gore concesse la vittoria per evitare una crisi costituzionale.

Biden in vantaggio in Michigan e Wisconsin

Michigan e Wisconsin potrebbero assegnare a Biden la poltrona della Casa Bianca. Nei due stati dei Grandi Laghi si gioca un testa a testa che potrebbe essere già decisivo.

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Il conteggio dei voti è ancora in corso in Wisconsin. Per gran parte della notte, il presidente Trump è stato in vantaggio di oltre 100.000 voti, ma ora, con il 97% dei voti riportati, Joe Biden è in vantaggio di quasi 21.000 voti dopo il conteggio dei voti arrivati dalla contea di Milwaukee, sede della città di Milwaukee.

Dovremo quindi aspettare i dati della Pennsylvania? Forse no. Se saranno confermate le proiezioni dei dati del Nevada, Michigan e Wisconsin potrebbero spalancare la porta della Casa Bianca al candidato democratico.

Trump vince se... - Biden vince se...

Il risultato delle elezioni Usa è ancora incerto.

  • Biden vince se... il candidato democratico Joe Biden ha già 238 grandi elettori, e gliene servono 32 per arrivare a quota 270 vincendo in Nevada (6 elettori) in Michigan (16) e in Wisconsin (10). Il voto per posta è decisivo. Se Biden perdesse Georgia e Pennsylvania arriverebbe esattamente a 270 grandi elettori. 
  • Trump vince se... il presidente uscente Donald Trump ha 216 grandi elettori. Altri 54 potrebbe prenderli vincendo in almeno 4 stati tra Georgia (16), North Carolina (15), Pennsylvania (20), Michigan (16) e Wisconsin (10). In tutti e cinque è in vantaggio ma i voti anticipati per posta devono essere ancora scrutinati (e tutti i sondaggisti si dicono certi che nel voto per posta Biden è in netto vantaggio).

Quando si saprà chi vince 

A causa dell'ampio ricorso al voto anticipato, i risultati definitivi della Pennsylvania potrebbero non arrivare prima di venerdì: un problema, se i 20 delegati dello Stato dovessero risultare decisivi. 

Ci vorra ancora tempo per i definitivi di North Carolina e Michigan. I dati della Georgia arriveranno nel pomeriggio italiano, Trump è in testa per poco più di 100mila voti. A breve l'esito del Wisconsin.

Secondo la sintesi dell'agenzia politica Youtrend:

Biden sarà il nuovo presidente degli Usa se:
- vince in Nevada, Wisconsin e uno fra Pennsylvania, Michigan e Georgia;
- vince due fra Pennsylvania, Georgia e Michigan

Trump sarà il nuovo presidente degli Usa se:
- vince in Alaska e 4 fra North Carolina, Georgia, Wisconsin, Michigan e Pennsylvania
- vince in Alaska, Nevada, Maine (secondo distretto) e 3 fra North Carolina, Georgia, Michigan e Pennsylvania

Il voto Usa appeso agli stati chiave: "Trump in vantaggio in Michigan"

Wisconsin, Michigan and Pennsylvania: il voto Usa è appeso ad alcuni stati chiave. Secondo un sondaggio Edison Research, Trump starebbe vincendo il Michigan. Lo spoglio è all'89% e Trump avrebbe il 49,4% dei voti contro il 48,9% di Biden. 

In Georgia e North Carolina Trump e Biden sono testa a testa: secondo le proiezioni sono ancora 'too close to call'. Biden è avanti in Wisconsin: in tal caso, se vincesse in Georgia e perdesse in Michigan  andrebbe lui alla Casa Bianca.

Secondo Washington Post e New York Times è tutto ancora in bilico.

Elezioni Usa: Senato in bilico tra democratici e repubblicani

I democratici Usa devono fare i conti con un notte elettorale deludente nelle sfide per il Senato, proprio quando speravano - incoraggiati dai sondaggi - di strappare la maggioranza ai repubblicani, che invece si sono difesi meglio del previsto. Restano molti seggi ancora da assegnare, e almeno una sfida andrà al ballottaggio a gennaio, ma la speranza di conquistare la camera alta del Congresso di allontana per il partito di Joe Biden. La situazione è la seguente. I democratici hanno vinto i seggi certi di Colorado e Arizona, ma hanno perso l'Alabama, mentre i senatori repubblicani hanno tenuto i loro seggi in South Carolina, Iowa, Texas, Kansas e Montana. "Avete perso un sacco di soldi" ha detto il senatore Lindsey Graham a Columbia, South Carolina, dopo aver sconfitto il democratico Jamie Harrison, che aveva raccolto l'enorme cifra di cento milioni di dollari per la sua campagna nata dal nulla. "E' il peggior ritorno di un investimento nella storia della politica americana".

"E' il momento di un approccio diverso" ha detto il democratico John Hickenlooper, ex governatore che ha battuto il senatore repubblicano uscente in Colorado. Ma gli elettori hanno preferito non cambiare. Il senato è vitale per chi vincerà la presidenza. I senatori confermano i ministri designati e possono promuovere o far deragliare l'agenda della Casa Bianca. I repubblicani ora controllano il Senato con un maggioranza di 53 a 47, quindi tre o quattro seggi possono fare la differenza.

Il comitato di Biden: "Parole di Trump scandalose, senza precedenti"

Le parole di Trump scatenano reazioni dure. "Le dichiarazioni fatte dal presidente sul tentativo di chiudere lo spoglio di voti regolarmente espressi erano scandalose, senza precedenti, scorrette" dice Jen O'Malley Dillon, manager della campagna di Joe Biden. "Sono scandalose perché sono un aperto tentativo di privare gli americani dei loro diritti democratici".

"Sono senza precedenti - ha aggiunto - perché mai prima nella nostra storia un presidente degli Stati Uniti ha cercato di privare gli americani della loro voce in un'elezione nazionale. Dopo aver incoraggiato gli sforzi dei repubblicani in molti stati per impedire un legale spoglio di quelle schede prima dell'Election Day, ora Donald Trump sostiene che quelle schede non possono neanche essere conteggiate dopo il giorno del voto". "E non sono corrette - conclude - perché non accadrà. Lo spoglio non si fermerà. Proseguirà fino al momento in cui ogni singolo voto espresso legalmente sarà stato conteggiato. Perché questo è quanto le nostre leggi - le leggi che tutelano il diritto costituzionale di ogni americano a votare - richiedono". "Ribadiamo ciò che il vicepresidente ha detto stasera: Donald Trump non decide l'esito di queste elezioni. Joe Biden non decide l'esito di queste elezioni. Il popolo americano decide l'esito di queste elezioni. E il processo democratico deve e continuerà ad andare avanti fino alla sua conclusione".

E' tutto apertissimo, come dimostra lo spoglio in Wisconsin, uno stato chiave, dove i voti per posta vengono scrutinati in queste ore.

Trump: "Abbiamo già vinto, andremo alla Corte Suprema"

Donald Trump alza i toni, e non è una sorpresa. "Eravamo pronti a celebrare un grande successo ma la nostra vittoria è stata improvvisamente sospesa. C'è un gruppo molto triste di persone che sta cercando di togliere il voto a milioni di elettori di Trump": lo ha detto il presidente parlando alla Casa Bianca. Un'elezione con lungo scrutinio era attesa. Come era previsto il fatto che l'inquilino della Casa Bianca in caso di esito incerto, con lo spoglio che potrebbe proseguire per giorni, avrebbe dichiarato vittoria e alzato i toni della disputa. Così è stato.

"Ringrazio gli americani, milioni di persone hanno votato per noi, abbiamo vinto ovunque, abbiamo ottenuto dei risultati fenomenali. E' un imbroglio, una frode: ci preparavamo a vincere e lo abbiamo fatto. Il nostro obiettivo adesso è assicurarci che le elezioni siano integre. Momento importantissimo. Quindi ci rivolgeremo alla Corte suprema: vogliamo che tutti i voti finiscano, non vogliano che trovino schede alle 4 del mattino aggiunte all'ultimo. È un momento molto triste per quanto mi riguarda. Ma noi abbiamo già vinto, ringrazio tutti i miei sostenitori e chi ha lavorato con noi" ha detto Trump, nel suo primo discorso dopo la chiusura dei seggi negli Stati Uniti. "Che succede ora alle elezioni?" ha continuato il presidente uscente. "Sanno che non potevano vincere e quindi hanno detto 'andiamo in tribunale'. Lo avevo detto io dal giorno stesso in cui sono stati mandate decine di milioni di schede per posta. E' un imbroglio, una frode per gli americani".

Trump ha dichiarato vittoria anche se mancano milioni di voti da contare. Lo scrutinio procederà nelle prossime ore come da programma. 

Elezioni Usa 2020: quando si saprà chi ha vinto, il punto della situazione

L'esito delle elezioni Usa è incerto. E' l'unica certezza in questo momento. La strada che Donald Trump doveva percorrere per ottenere un secondo mandato era stretta, ma al momento la sta percorrendo. Biden non si è imposto né in Florida né in Texas (nonostante alcuni sondaggi molto ottimistici delle scorse settimane), può però realisticamente puntare alla vittoria, pure se perdesse in alcuni stati in bilico, come Pennsylvania o Michigan. Un'elezione con lungo scrutinio era possibile, se non probabile. Come era previsto il fatto che Trump in caso di esito incerto avrebbe dichiarato vittoria e alzato i toni della disputa. Non ci sono stati stravolgimenti radicali rispetto alla sfida tra Trump e Clinton del 2016, ma Biden è molto vicino a "conquistare" l'Arizona. L'elezione resta apertissima perché ci vorranno giorni per avere risultati definitivi dei seguenti Stati-Chiave: Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, dove Trump è in testa ma dove deve ancora essere contato gran parte del voto anticipato. 

Joe Biden va alla Casa Bianca se vince in Nevada, Wisconsin e in uno fra Pennsylvania, Michigan e Georgia. Oppure se vince duestati  fra Pennsylvania, Georgia e Michigan. Donald Trump si riconferma se vince in Alaska e in 4 Stati fra  Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, North Carolina, Georgia. Ma resta alla Casa Bianca anche se vince in 3 stati fra North Carolina, Georgia, Michigan e Pennsylvania. Il "problema" è che non è nemmeno iniziato lo spoglio dei voti espressi in anticipo in molte città di Michigan, Wisconsin e Pennsylvania. Serviranno ore, e in alcuni casi giorni. Non è detto che si dovrà attendere l'ultimo voto scrutinato: il quadro potrebbe chiarirsi prima.

Si votava anche per il Congresso: la Camera rimane ai democratici, mentre è presto per sapere chi avrà la maggioranza in Senato.

Alexandria Ocasio-Cortez: "Vulnerabilità Dem tra i latinos"

Con la corsa alla Casa Bianca in bilico, il tweet di Alexandria Ocasio Cortez, rieletta alla Camera, è una prima stilettata al partito democratico. Il voto della comunita' ispanico-latina potrebbe essere una delle chiavi di lettura per comprendere il risultato deludente, rispetto ai sondaggi, di Joe Biden secondo la giovane deputata. Ricorda che da tempo era stato "lanciato l'allarme sulle vulnerabilità Dem con i latinos. C'e' una strategia e un percorso, ma lo sforzo necessario semplicemente non è stato prodotto".

Trump twitta: "Big win". Biden: "Siamo sulla strada per vincere"

"Ci vorrà tempo e dovremo essere pazienti, ma abbiamo fatto un grande lavoro" ha detto il candidato dem Joe Biden, parlando dal Delaware. "Siamo sulla strada per vincere queste elezioni. Dobbiamo essere pazienti e aspettare che tutti i voti vengano contati".

Non sapremo molto probabilmente oggi, mercoledì 4 novembre, chi sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti. Biden ha deciso di apparire per primo in tv e invocare pazienza sullo scrutinio dei voti. Ma il tweet di Donald Trump è di altro tenore.

Biden vince in Minnesota e Hawaii

Joe Biden dovrebbe parlerà a breve insieme alla moglie Jill dalla sua casa in Delaware, secondo la Cbs. Lo Stato del Minnesota va a Joe Biden secondo le ultime proiezioni, così come le Hawaii. Non erano Stati in bilico. Quattro anni fa in Minnesota Hillary Clinton vinse però solo di un soffio. Gli Stati dell'Upper Midwest nelle elezioni presidenziali 2020 saranno decisivi. 

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I risultati in ritardo in Michigan, Wisconsin e Pennsylvania

Il secondo distretto del Nebraska verso Biden. Se venisse confermato ufficialmente, a Joe Biden la vittoria in Michigan, Wiscosin e Minnesota aprirebbe la strada verso la Casa Bianca. E se la Georgia, a sorpresa in bilico, andasse a Biden, l'ex vicepresidente potrebbe perdere persino uno tra Michigan, Wisconsin e Minnesota e vincere comunque le elezioni presidenziali.

Si prolunga l'attesa per l'annuncio del vincitore nelle elezioni presidenziali in Usa dopo che fonti ufficiali in Michigan, Wisconsin e Pennsylvania hanno riferito che non saranno in grado di annunciare l'esito del voto entro la fine della giornata. In Michigan, in particolare, si potrebbe attendere fino a venerdì. Il motivo del rinvio , secondo alcuni media americani, è la necessità di continuare a contare i voti per posta. Questi ultimi continueranno ad essere conteggiati nei prossimi giorni anche in North Carolina. 

Trump vince in Texas

Secondo le proiezioni di Fox News il presidente americano, Donald Trump, si aggiudica anche il Texas (in tutto 38 grandi elettori). La percentuale e' al 52% per il capo della Casa Bianca,  contro il 46,6% a Joe Biden. L'ultima volta he lo Stato della stella solitaria ha votato democratico per un'elezione presidenziale è stata 44 anni fa, nel 1976, con Jimmy Carter.

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Nel frattempo secondo Nate Cohn del New York Times le cose si complicano in Georgia, dove il vantaggio di Trump si sta assottigliando:

Trump vince in Ohio

Fox News attribuisce al presidente Donald Trump la vittoria in Ohio con il 53,3% dei consensi. Trump nel corso della notte ha recuperato lo svantaggio delle prime fasi dello spoglio. L'Ohio è uno degli Stati chiave.

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Si prolunga invece l'attesa per l'annuncio del vincitore nelle elezioni presidenziali in Usa dopo che fonti ufficiali in Michigan, Wisconsin e Pennsylvania hanno riferito che non saranno in grado di annunciare l'esito del voto entro la fine della giornata. In Michigan, in particolare, si potrebbe attendere fino a venerdì. Il motivo del rinvio è la necessità, attesa, di continuare a contare i voti per posta. Questi ultimi continueranno ad essere conteggiati nei prossimi giorni anche in North Carolina. L'Arizona è invece vicina a essere "chiamata" democratica. A questo punto Biden per andare alla Casa Bianca dovrebbe vincere in Wisconsin, Michigan, Minnesota e in uno dei due secondi distretti di Nebraska e Maine.

Biden vince in California

Joe Biden vince come previsto la California, lo stato che assegna il maggior numero di grandi elettori, 55. Il candidato democratico vince anche in Oregon (7 grandi elettori) e nello Stato di Washington (12 grandi elettori). I democratici dovrebbero mantenere la maggioranza alla Camera dei rappresentanti, anzi conquistano cinque seggi in più secondo quanto emerge dalle proiezioni di Fox News. Al momento i democratici hanno 232 seggi contro 196 dei repubblicani. Donald Trump vince invece in Idaho, secondo le proiezioni dei media americani. 

Alexandria Ocasio-Cortez rieletta alla Camera

La deputata socialista Alexandria Ocasio-Cortez, uno dei volti emergenti del Partito democratico Usa, si e' assicurata un'agevole rielezione alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti come rappresentante del 14mo distretto del Queens, a New York. I Repubblicani avevano comunque raccolto nove milioni di dollari nel tentativo di contrastarne la candidatura. La deputata socialista ha raccolto il 69 per cento dei consensi tra i voti espressi ieri, 3 novembre, mentre il suo sfidante repubblicano, John Cummings, si è fermato ad appena il 30 per cento. L'emittente "Nbc News" ha annunciato la vittoria della deputata di New York appena un'ora dopo la chiusura dei seggi. 

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Le sue prime parole su Twitter:  "Servire il distretto di New York 14 e lottare per le famiglie di lavoratori al Congresso è stato il più grande onore, privilegio e responsabilità della mia vita. Grazie al Bronx e al Queens per avermi rieletto nonostante i milioni di dollari spesi per batterci, e per avermi dato fiducia per rappresentarvi di nuovo".

"Too close to call" ma Trump è in vantaggio

"Too close to call", come dire "in bilico" e non ancora assegnabili: è la dicitura con la quale alcuni dei principali quotidiani e gruppi tv americani stanno accompagnando i nomi degli Stati chiave delle elezioni presidenziali. Su tutti, dopo la chiusura dei seggi sulla East Coast, nel Midwest e in una buona parte del centro del Paese, ci sono Florida, North Carolina e Texas. Stati dove Joe Biden e Donald Trump sono dati a pochi punti percentuali l'uno dall'altro o distanti anche solo di pochi decimali. In Florida, dopo lo scrutinio del 93 per cento delle schede, il presidente uscente ha un vantaggio di tre punti e mezzo. Se in Georgia è avanti in modo piu' consistente, di circa 14 punti, la corsa è tutta da decidere in North Carolina, con Biden avanti di appena sei decimi di punto. Finora non ci sono state sorprese eclatanti.

Trump dovrebbe tenere Alabama, Arkansas, Indiana, Kentucky, Tennessee, Oklahoma, South Carolina, North e South Dakota e West Virginia. Biden e' avanti in Colorado, Connecticut, Delaware, Vermont, Maryland, Massachusetts, New Jersey, New York e Washington DC. Attenzione anche sul Texas, dal 1980 sempre repubblicano, ma dove quest'anno la corsa non appare scontata. Lo Stato dà diritto a ben 38 grandi elettori (vale di più solo la California, con 55): dopo lo scrutinio del 77 per cento delle schede, Trump è avanti di circa 2,4 punti. Vantaggi per il presidente, ma anche in questo caso "too close to call", in Michigan e Pennsylvania: due Stati della "Rust Bell", la regione delle periferie operaie del Midwest che nel 2016 voltò le spalle ai democratici.

Trump in vantaggio in Ohio e Virginia

Donald Trump recupera lo svantaggio delle prime fasi dello spoglio in Ohio e North Carolina. Ed è in testa in Virginia, uno stato che negli ultimi anni è stato considerato democratico. Con il 69% delle schede scrutinate in Ohio Trump è al 50,5% mentre Joe Biden al 48,1. Con l'89% delle schede scrutinate in North Carolina è diventato un testa a testa con Biden al 49,7% contro il 49,1% di Trump. Mentre in Virginia il presidente ha un vantaggio netto, almeno con il 53% delle schede scrutinate, il 53% contro il 45,3%. Donald Trump è ora passato leggermente avanti in Texas su Joe Biden, 49,7% a 48,9%. 

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Elezioni Usa, i primi risultati dagli Stati chiave

Elezioni Usa, i primi risultati dagli Stati chiave

Secondo le proiezioni dei media Usa Donald Trump avrebbe vinto in Alabama (9 grandi elettori), Oklahoma (7), Tennessee (11), South Carolina (9), Mississippi (6) e Missouri (10), Arkansas (6), Kentucky (8), Indiana (11) e West Virginia (5). Ma anche in Louisiana (8), Nebraska (2), North Dakota (3), South Dakota (3) e Wyoming (3).

Joe Biden avrebbe vinto in New Jersey (14 grandi elettori), Virginia (13), New York (29), Massachussets (11), Maryland (10), Delaware (3) e il District of Columbia (3), ma anche in Rhode Island (4), Maine (4), Vermont (3), Illinois (20), New Mexico (5) e Connecticut (7), Colorado (9).

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Risultati parziali

Secondo le proiezioni di Fox News, i Democratici hanno mantenuto il controllo della Camera, estendendo il loro vantaggio di almeno 5 seggi.

Iniziato lo spoglio in altri swing-state: North Carolina (15), Georgia (16), Ohio (18), Pennsylvania (20) e Texas (38). Secondo le proiezioni della Cnn, Joe Biden è avanti in Pennsylvania e in Texas. Testa a testa invece in Ohio. In Florida (29 delegati) vantaggio di Trump: una vittoria di Biden avrebbe chiuso qui la partita. 

Alle 3:00 chiudono i seggi in: Arizona, Colorado, Kansas, Louisiana, Michigan, Minnesota, Nebraska, New Mexico, New York, North Dakota, South Dakota, Texas, Wisconsin, Wyoming. 

Eletta la prima rappresentante del movimento QAnon

Entra al Congresso Usa la prima rappresentate del movimento complottista QAnon, si tratta di Marjorie Taylor Greene eletta in Georgia. Secondo il movimento i Democratici sarebbero complici di una setta di satanisti pedofili internazionali.

Sondaggio CNN : Economia il tema più sentito dagli elettori

L'economia è stata indicata come il tema principale delle elezioni americane da circa un terzo degli elettori. Lo riporta in un sondaggio l'emittente CNN, secondo la quale circa il 20% ha invece scelto le diseguaglianze razziali. Stessa percentuale per chi ha indicato il coronavirus. Più indietro, intorno al 10%, gli elettori che hanno indicato come questioni principali la sicurezza e l'assistenza sanitaria

A che ora chiudono i seggi negli Stati Uniti?

I primi seggi si chiuderanno mercoledì a mezzanotte (ora italiana), in alcune parti dell'Indiana e del Kentucky. Poi ci sarà un flusso costante di chiusure dei seggi, ogni ora e talvolta ogni 30 minuti, fino alla chiusura degli ultimi seggi in Alaska mercoledì, alle 7:00 di mattina (ora italiana). 

Di norma  i risultati inizierebbero ad arrivare abbastanza rapidamente e potremmo sapere quale candidato ha raggiunto i 270 voti elettorali necessari. Ma poiché così tanti americani votano per posta a causa del COVID, è molto probabile che sapremo chi ha vinto solo nella tarda mattinata di mercoledì.

FOTO / Lunghe file a Pittsburgh

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 Un volontario distribuisce acqua alle persone in fila per votare fuori della Trinity Episcopal Cathedral in Pittsburgh, Pennsylvania.

Biden : "Mi aspetto una affluenza record con 150 milioni di votanti"

"L'affluenza è incredibile. Avremo più gente che vota di tutte le elezioni nella storia americana. Mi aspetto che votino oltre 150 milioni di persone". Lo ha detto il candidato democratico Joe Biden, parlando con mascherina e megafono ai sostenitori in una strada di Philadelphia (Pennsylvania), in un discorso trasmesso dalla Cnn.

Voto postale: giudice ordina consegna immediata di 300mila voti postali rimasti in giacenza

Un giudice della Corte distrettuale federale del District of Columbia ha ordinato a 12 distretti postali di verificare immediatamente la presenza nei loro depositi di voti postali in giacenza. L'ordine è stato emanato dopo che il Servizio Postale aveva dichiarato davanti al tribunale che circa 300mila voti postali non erano stati processati per la consegna. (adnKronos)

Americani bombardati da telefonate e messaggi automatici: "Non andate a votare"

Americani bombardati da telefonate e messaggi automatici: "Non andate a votare"

Telefonate automatiche e messaggini per bombardare gli elettori e metterli in guardia: ai seggi c'è fila, non andate a votare. L'origine delle telefonate e dei messaggini non è chiara ma, secondo indiscrezioni, l'Fbi avverte avviato un'indagine.

Il fenomeno è diffuso in tutti gli Stati Uniti: molte persone in vari Stati degli Usa hanno riferito di aver ricevuto chiamate telefoniche robotizzate stamani, in cui una voce invitava a "rimanere a casa".

In Michigan e nel Nebraska le autorità hanno invitato gli elettori a trascurare chiamate automatiche che invitano la gente a "stare al sicuro, in casa". Hashim Warren, che vive a Greensboro, nel North Carolina, ha ricevuto una chiamata simile e ha detto alla Cnn di averla trovata "inquietante", perché alcuni elettori potrebbero essere intimiditi.

La polizia di NY appoggia Donald Trump

L'NYPD, il Dipartimento di Polizia di New York esprime il proprio endorsement a favore di Donald Trump. In una dichiarazione a Fox News, il presidente della Sergeants Benevolent Association (Sba) dell'NYPD, Ed Mullins, invita i cittadini a "votare per il presidente Trump", ricordando il "pieno sostegno" alla polizia, mentre i democratici "abbandonerebbero, toglierebbero i fondi e condannerebbero politicamente gli agenti".

North Carolina : i risultati saranno ritardati (ore 2 italiane)

I risultati elettorali del North Carolina arriveranno in ritardo di almeno 45 minuti, dopo che la commissione elettorale ha esteso le operazioni di voto in un seggio che ha avuto problemi stamani. Lo scrive la Cnn. Lo Stato avrebbe dovuto iniziare a trasmettere risultati alle 19.30, Eastern Time, ma non riuscirà a iniziare a trasmetterli fino alle 20.15, Eastern Time, le 2.15 del mattino di mercoledì in Italia. Il North Carolina è considerato uno dei 'swing States', uno degli Stati in bilico tra Democratici e Repubblicani, che potrebbe risultare decisivo nelle elezioni presidenziali.

Sondaggi: Vantaggio Biden in quattro stati chiave si assottiglia

Il vantaggio di Joe Biden in quattro stati chiave, Iowa, Georgia, North Carolina e Ohio, si è assottigliato, fino a sparire. E' quanto rileva un sondaggio di RealClearPolitics, che ha ponderato la media di altre rilevazioni. RealClearPolitics assegna ancora a Biden un vantaggio di 7,2 punti percentuali a livello nazionale, con un vantaggio dello 0,09 per cento in Arizona e Florida e dell'1,2 per cento in Pennsylvania. Il crollo maggiore per il 77enne Biden si è registrato in Iowa, dove fino a venerdì il candidato democratico manteneva un vantaggio in media dell'1,2 per cento. Secondo RealClearPolitics, Donald Trump ha ora un vantaggio del 2 per cento in Iowa, dell'1 per cento in Georgia, dello 0,2 per cento in North Carolina e dell'1,4 per cento in Ohio. (adnk)

Trump : Florida e Pennsylvania sono importantissime

"Pennsylvania e Florida importantissime". Donald Trump torna a sottolineare quanto le sue chance di riconferma alla Casa Bianca dipendano dal voto in questi due 'swing states', in grado di spostare li equilibri elettorali a favore di un candidato o di un altro. I due stati sono "importantissimi", ha detto il presidente Usa parlando dal suo quartier generale di Arlington, in Virginia. Trump si è quindi detto certo della vittoria in Texas. (Adn)

Trump: dichiarerò vittoria quando ci sarà la vittoria

"Non c'è motivo per fare giochetti". E' quanto assicura Donald Trump, a chi gli chiede quando intende dichiarare l'eventuale vittoria sullo sfidante democratico Joe Biden. "Quando ci sarà la vittoria, se ci sarà vittoria", risponde il presidente Usa in un'intervista a Fox & Friends. "Credo che avremo una vittoria. Ma solo quando ci sarà la vittoria. Non c'è motivo per fare giochetti. E penso che avremo la vittoria", afferma Trump.

Biden potrebbe dichiarare subito la vittoria se i principali media lo daranno in vantaggio

Biden potrebbe dichiarare subito la vittoria se i principali media lo daranno in vantaggio

Se i media Usa dichiareranno Joe Biden matematicamente il presidente eletto al termine della lunga notte elettorale, il candidato democratico si rivolgerà alla nazione come suo nuovo leader. E questo, anche se Donald Trump contesterà il risultato e proseguirà la battaglia politica nelle aule di tribunale. E' quanto anticipano ad Axios alcuni consiglieri di Biden, che non intende ripetere quanto fatto nel 2000 da Al Gore. Nelle elezioni di 20 anni fa, l'allora candidato democratico, di fronte all'incertezza sul risultato del decisivo voto della Florida, si astene dal fare dichiarazioni, mentre George W. Bush dichiarò la vittoria davanti alla nazione. Questo mise i democratici sulla difensiva e assegnò a Bush il ruolo di vincitore, pur in attesa del risultato ufficiale. Quindi, se Biden verrà dichiarato vincitore dai vari network Usa, l'ex vice presidente inizierà a formare il suo governo e ad agire 'da presidente', a prescindere dal fuoco di sbarramento polemico - e legale - al quale lo sottoporrà Trump. A conferma di questa strategia, riporta Axios, il fatto che l'agenda odierna di Biden prevede, in caso di vittoria dichiarata, un discorso alla nazione che verrà pronunciato stanotte dal suo quartier generale di Wilmington, nel Delaware. (AdnKronos)

Capo stato maggiore assicura : "Per noi nessun ruolo in transizione"

A prescindere dagli scenari che prenderanno forma stanotte, non ci sarà alcun ruolo per le forze armate nelle elezioni presidenziali e nell'eventuale transizione da un'amministrazione all'altra. E' quanto ha assicurato il capo degli Stati Maggiori Riuniti, il generale Mark Milley, in un incontro in video conferenza 'off the record' con alcuni dei giornalisti più noti dei principali network Usa. E' quanto rivela Axios, citando fonti a conoscenza dell'incontro, avvenuto sabato. Miley, come già aveva fatto ad agosto nel corso di un'audizione davanti al Congresso, ha voluto ribadire il ruolo assolutamente apolitico delle forze armate, nonostante molti militari della Guardia Nazionale siano stati chiamati, su richiesta dei governatori, a vigilare sull'ordine pubblico durante l'Election Day, per il timore di possibili disordini.

Non spetta alle forze armate, ha affermato Miley secondo le forni di Axios, decidere il vincitore di un'elezione contestata, come potrebbe essere questa, o rimuovere un presidente dalla Casa Bianca. Nè spetta ai militari, ha sottolineato il numero uno dei generali Usa, avere un ruolo nella transizione dei poteri. La presa di posizione del generale Miley sembra una risposta indiretta alle parole di Joe BIden, che recentemente in un talk show televisivo si era detto "assolutamente convinto" che i militari avrebbero "scortato Trump fuori dalla Casa Bianca" nel caso si fosse rifiutato di accettare la sconfitta.  (adnKronos)

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