Se il vestito brilla, il merito è di Twitter
Il brand tecnologico CuteCircuit ha realizzato un abito che proietta i tweet ricevuti in tempo reale
Per quanto non si tratti di una luce del tutto propria, apparire come un fulgido corpo astrale si può, grazie ad abiti avanguardistici che promettono di allontanare il più possibile lo spettro della sobrietà dagli affezionati di uno stile davvero abbagliante.
La società di moda CuteCircuit si serve dell'estro creativo della designer Francesca Rosella, già créatrice per Valentino, e dell'esperienza tecnologica di Ryan Genz, che registra i brevetti di abiti indossabili per mezzo della tecnologia delle telecomunicazioni. La partitcolarità di queste creazioni sta nell'utilizzo di luci Led integrate nei tessuti grazie all'aiuto della microelettronica: il risultato è un'esperienza suggestiva, che coinvolge i diretti fruitori ma anche coloro che avranno il "bene" di ammirarli.
Ovviamente, la clientela più affezionata ai prodotti futuristici del duo crativo è il parterre di celebrità internazionali, tra le quali spunta anche Laura Pausini, che nel suo ultimo tour ha sfoggiato una gonna di led lunga 4 metri. Ora, dopo Bono e Kate Perry, anche la ex Pussicat Doll Nicole Scherzinger, in occasione di un party londinese per il lancio di una nuova compagnia telefonica, ha indossato un abito sul quale sono apparsi i tweet che i fans inviavano in diretta sul suo account.
Dopo l'abito Aurora, così chiamato in onore della dea romana dell’alba e dell’Aurora Boreale, illuminato da 10mila led e realizzato per rendere una cantante lirica degna protagonista di una favola, la "winkle t-shirt", che tramite alcuni sensori e una batteria ricaricabile, si accende e si spegne in base ai movimenti del corpo e il "mdress", un classico tubino nero arricchito da una sim che permette, alzando e abbassando il braccio, di effettuare e ricevere chiamate, ora arriva questa creazione "autocelebrativa", che consente di tenere un costante filo diretto con i propri followers, che potranno vedersi, in qualche modo, letteralmente "proiettati" sul loro idolo.
Ecco allora che l'anacronismo di paillettes, lustrini e cristalli fa risorgere l'effetto strobo tanto caro alla disco anni '80.
