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Giovedì, 18 Aprile 2024
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La mia migliore amica? Non la potevo soffrire!

Amicizie durature e perfino grandi amori sono nati dopo aver vinto un'iniziale antipatia, per questo vale sempre la pena di provare

Non ci sono solo i colpi di fulmine e il feeling...a prima vista, ma anche l’esatto contrario, vale a dire l’antipatia irrefrenabile e spesso immotivata che scatta al solo incontro con un’altra persona, anche alla prima occhiata, senza nemmeno aver scambiato qualche parola.

I motivi risiedono nel nostro inconscio, e poco hanno a che fare con l’effettivo carattere dell’altro: spesso sono infatti banali caratteristiche somatiche o qualche atteggiamento a far scattare nella nostra mente il ricordo di persone o situazioni che ci hanno fatto soffrire. Il collegamento è automatico e velocissimo, e soprattutto avviene senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.

Intendiamoci, i messaggi dell’inconscio non sono da sottovalutare, e l’intuito rappresenta spesso un prezioso alleato, ma non dobbiamo esserne schiavi e farvi affidamento ad occhi chiusi, bensì mediare sempre con il nostro raziocinio.

In effetti, è bene ricordare che nell’incontro con un estraneo, ciò che noi siamo soliti definire “istinto” è in realtà una complessa e rapidissima valutazione della persona, che coinvolge in successione diverse aree della corteccia cerebrale, e  che porta ad una valutazione finale ben più razionale di quanto siamo soliti pensare.

A volte, però, flash improvvisi, proprio sulla base di piccoli particolari, ci riportano inconsciamente a una realtà che abbiamo vissuto in tempi lontani,  piacevole o spiacevole.  Il nostro cervello (e in particolare l’emisfero destro) può infatti ricostruire sulla base di un singolo dettaglio tutta una complessa realtà, quella che la psicologia tedesca definisce "gestalt".

Per questo motivo, ad esempio, ci basta vedere anche da molto lontano la sagoma di una persona cara per riconoscerla immediatamente,  oppure sentire un determinato profumo, o una musica, per essere essere riportati immediatamente ad una realtà completamente diversa a quella che stiamo vivendo.

Un meccanismo analogo può scattare di fronte a una persona sconosciuta: un atteggiamento, l’inflessione della voce, qualche piccola caratteristica può far riemergere una  realtà lontana e ormai dimenticata, ma di cui è ben viva la sensazione di piacere o, purtroppo, di spiacevolezza..

E' in quest’ultimo caso che scatta subito un senso di rifiuto, in realtà immotivato. Insomma, prima di escludere dalla nostra vita un potenziale amico/a, perché non fare un tentativo per aggirare questi “scherzetti” dell’inconscio? Ne vale la pena, perché tante amicizie e perfino grandi amori sono nati nonostante il primo contatto fosse stato tutt’altro che favorevole.

Cominciamo con l’adottare un atteggiamento positivo, rivolgendoci alla persona in questione con un bel sorriso e un modo di fare amichevole: spesso basta questo ad innescare un circuito virtuoso e ad attivare via via un rapporto sempre più cordiale, facendo sfumare la prima impressione negativa.

Se ci sono amici in comune, non lasciamo trapelare la nostra istintiva antipatia, ma facciamo anzi in modo che arrivino alla persona in questione messaggi di stima e di apprezzamento.

Tanti esperimenti hanno dimostrato che una persona è spinta a ripagare con rispetto e ammirazione proprio coloro che provano gli stessi sentimenti, per questo un complimento al momento giusto, anche riferito da terzi, può fare miracoli.

Insomma, sfruttiamo tutte le occasioni per “fare amicizia” con quella  persona, e valutiamo bene anche i suoi lati postivi:  vi assicuriamo che potreste avere grosse sorprese!

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