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Giovedì, 25 Aprile 2024
Psicologia e Coppia

Infedeli si nasce? La scienza rivela l’identikit del probabile traditore

Uno studio americano ha individuato le caratteristiche comuni a chi sarebbe propenso a tradire il partner, utili per comprendere se una relazione è destinata o meno a durare

In amore si va alla cieca, si segue il cuore, l’istinto, e si spera che la persona responsabile della frenesia sentimentale sia quella giusta.

Certezze che con lei si sarà felici per sempre non esistono, ma la scienza ha provato a stabilire dei parametri che hanno la velleità di aiutare a comprendere se il partner sia o meno incline alla scappatella.

Ragione e sentimento, pertanto, tentano di incontrarsi nello studio della Florida State University, pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology, che ha analizzato i casi di 233 coppie appena sposate e seguite per tre anni e mezzo alla ricerca di caratteristiche psicologiche utili per evitare l'infedeltà, prima causa della fine di una relazione.

In questo modo gli studiosi hanno tracciato un vero e proprio identikit della persona infedele.

In primo luogo, è emerso che l'infedeltà è infatti più probabile nei soggetti che sono più appagati dal punto di vista sessuale: il partner fedifrago di solito non è insoddisfatto della propria relazione dal punto di vista sessuale, anche se è complessivamente poco felice in coppia. I partner infedeli, dunque, hanno un atteggiamento più positivo nei confronti del sesso in generale e un desiderio di cercarlo indipendentemente dall'andamento della relazione principale.

Un altro elemento riscontrato è un fatto del tutto estetico: le donne meno attraenti hanno più probabilità di tradire, mentre, tra gli uomini, hanno una maggiore possibilità di cedere alle tentazioni quelli con partner meno attraenti.

Gli studiosi hanno inoltre focalizzato l'attenzione su due processi psicologi condivisi da tutti a vari livelli: il primo, ‘Attentional Disengagement’ è la capacità di distogliere l’attenzione da una persona considerata attraente, il secondo, denominato ‘Evaluative Devaluation’, è la tendenza a ridimensionare mentalmente l'attrazione verso un'altra persona.

Agli sposi, poi, sono state mostrate alcune fotografie: chi distoglieva la sua attenzione più velocemente della media (si tratta di piccolissimi intervalli, nell’ordine di poche centinaia di millisecondi) aveva quasi il 50% meno probabilità di avere rapporti sessuali al di fuori del matrimonio.

Meno propensi a tradire, infine, sono risultati coloro che  tendevano a dare meno peso all’aspetto estetico di una persona.
 

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