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Venerdì, 26 Aprile 2024
l'intervista

Angelica Amodei: "Dopo mia madre, vi spiego io come diventare più sani, magri e belli"

L'infanzia da "figlia di" Rosanna Lambertucci, la voglia di seguire le sue orme e lo stupore di scoprirsi più simile a lei di quanto credeva

Stesse espressioni del viso, stesso taglio di capelli e anche stesse giacche. "Non lo faccio apposta" confessa Angelica Amodei, che ammette di sentirsi molto simile a sua madre, Rosanna Lambertucci. Un'infanzia trascorsa nella semplicità, anche se la mamma in quegli anni era all'apice del suo successo televisivo, al timone dello storico programma "Più sani e più belli", che avvicinò gli italiani a temi fino ad allora poco conosciuti e trattati sul piccolo schermo, come l'alimentazione e più in generale il benessere. La salute era di casa, appunto, e seguire le sue orme è stato un passo naturale. Giornalista, autrice tv e da qualche tempo anche conduttrice, Angelica ha appena pubblicato un libro in cui dà consigli su come dimagrire e mantenersi in forma con tisane, succhi, decotti e smoothie. 

"La salute nel bicchiere", si chiama così il suo libro. Basta davvero un bicchiere per prendersi cura del proprio benessere?
"Possiamo sopravvivere più tempo senza mangiare che senza bere. Alla base del nostro benessere c'è l'idratazione, non lo dico io ma lo dice la scienza. Non solo l'idratazione ci fa stare bene dentro e apparire più belli fuori, per la pelle, ma concorre al benessere mentale, anche al buonumore. Un bicchiere d'acqua aiuta. Dobbiamo bere, ovviamente cose naturali, per rifonire l'organismo di proprietà utili in pochi minuti. Ne parlo nel libro, con la consulenza di nove medici. E ci tengo a dire una cosa, a proposito di idratazione: sfatiamo il mito delle diete liquide. Non si fanno le diete a base di soli liquidi. Si mangia".  

A proposito di bicchiere. Un po' di vino se lo concede o è una salutista irreprensibile?
"Assolutamente sì, certo che me lo concedo. È un momento di benessere anche quello, da condividere con gli amici. Ogni tanto un buon bicchiere di vino o delle bollicine, perché no? Gli esperti dicono mezzo bicchiere di vino al giorno. Io non bevo tutti i giorni, ma ogni tanto un bicchiere di vino me lo concedo, anche per accompagnare un buon piatto". 

Da anni si occupa di benessere come giornalista, autrice tv e da qualche tempo anche conduttrice. È stato naturale seguire le orme di sua madre?
"Mi sono appassionata perché sentivo sempre parlare in casa di salute, ovviamente. Era un argomento che faceva parte della quotidianità e invece di pensare 'che pesante mia madre' lo trovato interessante. Le dicevo che da grande volevo fare la giornalista e scrivere di salute. Non c'era internet e a casa avevamo una enciclopedia sulla salute, la consultavo sempre, ero fissata. Infatti sono ipocondriaca".

A che livelli?
"Mi faccio le diagnosi da sola, sono il centro di smistamento dei vari medici delle amiche (ride, ndr)".

Non è mica semplice, ci vuole un minimo di competenza. Autodidatta oppure ha avuto dei maestri?
"Ho lavorato al settimanale Gente per 17 anni e Sandro Mayer mi aveva affidato una rubrica di alimentazione con la dottoressa Annarosa Petraroli. Tutte le settimane realizzavo con lei un articolo sulla nutrizione. Sono stata caporedattrice di riviste di salute, ho fatto centinaia di interviste a esperti. Ho imparato moltissime cose. Scrivo di salute da oltre 25 anni e tante cose le ho fatte mie. E poi ancora oggi leggo tanto, più che romanzi leggo ricerche e articoli sulla salute".

Quando era bambina sua madre era all'apice del suo successo televisivo. Come ha vissuto quegli anni?
"Era famosa, è vero, ma in realtà è sempre stata una donna molto semplice, a casa facevamo una vita normale. Le persone si stupivano proprio di questo, si stupiscono ancora oggi quando la conoscono. Era famosissima, ricordo che non potevamo camminare per strada. Mi lamentavo del fatto che non c'era il sabato, perché registrava Più sani e più belli. Mi dispiaceva che non stava con me e non potevamo andare a fare shopping come facevano le mie amiche, questa cosa mi mancava e mi mancava anche che non poteva venire a prendermi a scuola. Insomma, per me non era poi così affascinante avere una madre famosa, era più una scocciatura. La sera però c'era sempre".

Oggi che rapporto avete?
"Siamo legatissime. Abbiamo avuto momenti di scontro, ce li abbiamo ancora in realtà, anche se meno, ma passa in poco tempo. Grandi liti seguite da telefonate per organizzare la cena insieme". 

Insieme funzionate anche in tv...
"Ce lo hanno chiesto e abbiamo detto di sì ma con non poche preoccupazioni. Il programma si chiama In gran forma, va in onda tutte le sere alle 21 su Alma tv".

E perché eravate preoccupate?
"Per come ci saremmo trovate, se ci saremmo trovate. Le prime puntate eravamo tesisime, poi ci siamo sciolte e devo dire che è molto divertente. È anche un modo per stare insieme". 

Vi siete scoperte più simili del previsto?
"A volte mi rendo conto di essere quasi un suo clone. Sicuramente per come mi vesto, amo le giacche e mia madre le ha sempre portate. Ma non l'ho mai fatto per imitare lei, piacciono anche a me. E poi mi accorgo di somigliarle anche nei gesti. L'altro giorno ho fatto una storia su Instagram, quando mi sono rivista ho notato che gesticolavo come mia madre, non ci potevo credere. È qualcosa di innato. Il libro infatti l'ho dedicato a lei. Il mio faro, sempre. Osservandola faccio mie delle cose, anche senza rendermene conto".

Solo a lei è dedicato il libro?
"Anche a mia figlia, l'amore infinito della mia vita, e alle mie amiche virtuali che mi hanno spinto a scriverlo".

Sua figlia ha 10 anni. Con una mamma così le patatine fritte se le sogna...
"Quando era piccola le preparavo tutte cose fatte in casa, sanissime, con farina bio, frutta fresca. Facevo torte fatte in casa. Ero fissata. Nei primi due anni di vita non le davo lo zucchero, come mi aveva consigliato il pediatra. Poi è andata all'asilo e mi ha chiesto i biscotti del supermercato. Uno shock".

Glieli ha comprati?
"Ma sì, sono bambini. Bisogna anche accontentarli. A piccole dosi uno strappo alla regola si può e si deve fare".

Si parla poco di educazione alimentare con i bambini?
"Secondo me sì, se ne parla ancora poco. Mia figlia va alla scuola francese e mi sono proposta di andare a fare degli show cooking per insegnargli come mangiare sano. I bambini hanno la capacità di capire le cose importanti molto più spiccata di noi. Caterina l'altro giorno mi ha detto che deve fare il controllo dei nei perché una dermatologa è andata a scuola a parlare dei danni del sole. Loro imparano. Cerco di spiegarle tutto, di darle delle immagini che possa capire, come l'obesità ad esempio. L'obesità non è una questione di forma fisica o di bellezza ma di salute, e i nostri bambini purtroppo sono spesso sovrappeso. Essere sovrappeso da piccoli può influenzare la loro salute anche da adulti".

Ogni tanto Caterina compare sui suoi social. Anche questi a piccole dosi, come le patatine?
"Lei è figlia unica e cerco sempre di farla stare in compagnia, ma mi rendo conto che un po' anche il telefono, il tablet, i social, sono un modo per passare il tempo e si possono utilizzare in maniera corretta. Non vanno per forza demonizzati. Durante il lockdown, sul mio profilo TikTok e sotto il mio controllo, mia figlia faceva i balletti. Non venivano mai pubblicati, ma si divertiva a farli e passava ore con la musica a ballare. Altre volte invece mi dice i Paesi che vuole visitare perché li ha visti su YouTube. Che c'è di male?".

Non sembra una madre apprensiva...
"In realtà sono molto apprensiva. Ogni volta che c'è qualcosa vado in allerta. Sarà anche per il mio passato. Ho scoperto di avere un tumore alla tiroide quando mia figlia aveva sei mesi. Proprio perché sono ipocondriaca e scrivo di salute, avevo intervistato un endocrinologo sui problemi che la gravidanza può provocare alla tiroide. Avevo una tiroidite di Hashimoto, è molto diffusa. Sono andata a controllarla e ho scoperto di avere questo tumore".

Come ha reagito?
"È stato terribile, se ne parlo mi viene da piangere ancora oggi. Tra tanti tumori è uno dei meno pericolosi, ma io avevo già delle metastasi ai linfonodi. Mia figlia era piccola, dopo l'intervento ho fatto una terapia radiometabolica e sono dovuta stare in isolamento. Ingerisci questa pillola radioattiva che uccide le cellule cancerogene ancora in attivo. Non potevo vedere nessuno. Quando sono tornata a casa sono corsa ad abbracciare mia figlia e lei si è girata, non voleva, come se volesse punirmi. Ho chiamato la psicologa e mi ha tranquillizzata, spiegandomi che era una reazione normale e bastava stare 24 ore con lei. Andò così".

Anche suo padre ha avuto un tumore...
"Quello è stato un anno terribile. È successo lo stesso anno sia a me che a lui. Ero ricoverata al Gemelli insieme a mio padre".

Che rapporto aveva con lui?
"Avevamo un legame assoluto. Faceva le vacanze con me quasi sempre, il mese di agosto veniva al mare con la mia famiglia, almeno due volte a settimana a cena a casa. Tutti i miei articoli li leggeva lui prima che li mandassi al direttore. Da piccola quando mamma lavorava mi portava lui in vacanza. Stavamo tanto tempo insieme".

La sua morte è il dolore più grande che ha provato?
"Credo di sì. Non ho avuto una vita sempre facile, ho avuto diversi dolori, però papà è stata una perdita importante. Sono passati quasi 10 anni ma ci penso sempre".

La malattia ci ricorda l'imprevedibilità della vita e la nostra impotenza davanti ad alcune cose. Lei vuole avere sempre tutto sotto controllo?
"Sì. È questo il mio problema. Per questo sono ansiosa. Un po' me l'ha trasmesso mia mamma. Lei ha perso suo padre in un incidente stradale e tutta la vita l'ho sentita parlare di questa perdita avvenuta all'improvviso, aveva 12 anni. Per certi versi è accaduta la stessa cosa anche a me. Parlavo con mio padre al telefono, me lo ricordo benissimo. Mi disse che stava per entrare in una galleria e sarebbe caduta la linea, stava tornando da Pesaro. Il giorno dopo ha avuto un'emorragia cerebrale. All'improvviso non poteva più parlarmi. Non era più il mio punto di riferimento ma si era trasformato in una persona da accudire".

Qual è l'eredità più grande che le ha lasciato?
"Suor Cristina, la mia guida spirituale. Era legatissima a papà. Mio padre andava a fare volontariato in Ecuador, nei loro orfanotrofi. Io sono credente, anche se ho avuto diversi momenti di crisi e ne ho parlato con lei. Ha 78 anni ma è super moderna. Le dico tutto e lei mi fa riflettere, è un punto di riferimento importante per la mia spiritualità. Mi piace pensare che è stato un dono di papà".

Sui social condivide ricette sane e consigli per mantenersi in forma. Per qualcuno, però, questa attenzione si trasforma in ossessione. Qual è il limite?
"Tutto ciò che arriva all'esagerazione non va bene. Sono per il vivere sano, che significa avere uno stile di vita corretto ma pure concedersi qualche debolezza. Il cibo può essere anche una coccola. Non si può vivere di privazioni".

Tolte tisane e decotti, cosa la fa stare bene?
"Il cuore, i miei affetti. Senza amore non vivo bene".

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