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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Anoressia, se l'esordio è precoce salgono le possibilità di guarigione

"Questo accade perché, quanto prima si presenta il problema, tanto più è facile intervenire con programmi terapeutici che coinvolgano anche i genitori" ha spiegato la psichiatra dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma dove nel solo 2014 sono state eseguite 230 nuove diagnosi del disturbo alimentare

Tra le malattie psichiatriche, l'anoressia è la sindrome che fa registrare il più alto tasso di mortalità - 1,8% in età infantile, 10% in età adulta - e per quanto nel 95% dei casi si manifesti tra i 12 e i 17 anni, l'esordio si fa sempre più precoce con i sintomi che ormai si riscontrano frequentemente anche in bambine di 8-9 anni. 

Si parlerà di questo all'ospedale Bambino Gesù di Roma mercoledi 2 dicembre nel corso di un convegno sul disturbo alimentare che, contrariamente a quanto si possa pensare, colpisce anche i maschi con un rapporto di circa 9 a 1 rispetto al genere femminile e incrementa di 5-10 volte il rischio di morte rispetto alle persone sane della stessa età e sesso. 

Eppure, tanto prima si manifesta tanto maggiori sono le possibilità di uscirne. Nell'esperienza dell'Ospedale pediatrico romano la guarigione riguarda circa il 90% dei casi in cui l'anoressia si sia manifestata precocemente: "Questo accade perché, quanto prima si presenta il problema, tanto più è facile intervenire con programmi terapeutici intensi, quotidiani, che coinvolgano anche i genitori" - sottolinea la psichiatra Valeria Zanna - "Anche nei più piccoli i sintomi dell'anoressia possono essere del tutto simili a quelli delle forme adulte: vediamo bambine di 8 o 9 anni che smettono di mangiare, conteggiano le calorie e hanno un'attenzione esasperata per il proprio aspetto fisico. Ma la personalità di un bambino è ancora in via di sviluppo, il disturbo non ha tempo di cronicizzare ed è per questo che l'intervento terapeutico risulta più efficace".

La genesi della malattia è multifattoriale e va dalla  predisposizione genetica ai tratti di personalità che tendono al perfezionismo, passando per l'attitudine al controllo ossessivo e ai fattori familiari che concorrono all'origine del problema. La cura non si basa quindi solo sul monitoraggio alimentare, ma anche sul disagio emotivo sottostante, motivo per cui all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, centro di riferimento nazionale per il trattamento dei disturbi psichiatrici in età pediatrica, il percorso terapeutico è affidato a una équipe multidisciplinare composta da medici, psichiatri, psicologi e nutrizionisti che nel solo 2014 ha eseguito 230 nuove diagnosi di anoressia nervosa, un terzo in più rispetto al 2013.
 

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