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Sabato, 20 Aprile 2024
Donna

L'ansia invecchia di 5 anni rispetto all'età anagrafica: lo studio

Stati prolungati di angoscia intaccherebbero il dna, determinando un declino fisico nelle persone più esposte alle preoccupazioni

L'ansia e i brutti pensieri non fanno solo sembrare più vecchi: l'ansia e i brutti pensieri fanno invecchiare davvero, nel vero senso del termine.

Da una ricerca condotta su 2300 persone alla VU University Medical Center Amsterdam e pubblicata sul British Journal of Psychiatry, pare, infatti, che stati prolungati di angoscia e agitazione intaccherebbero i telometri, ovvero le sequenze di dna poste all’estremità dei cromosomi che preservano le informazioni genetiche e che rappresentano un ottimo indicatore del processo di invecchiamento.

Dall'analisi dei risultati, gli studiosi hanno notato che coloro che presentavano disturbi psicologici pregressi o attuali, manifestavano una chiara riduzione della lunghezza dei telomeri, indicativa di un invecchiamento di circa 3-5 anni maggiore rispetto all’età anagrafica e secondo l’autrice dello studio Josine Verhoeven, benché le cause di questo fenomeno siano ancora sconosciute, il processo potrebbe essere ricondotto all’azione degli ormoni dello stress, i cui livelli risultano alterati nei soggetti che soffrono di disagi psicologici.

Questa condizione, tuttavia, non deve gettare il panico tra coloro che senza pensieri proprio non riescono o non possono stare, perché una buona notizia giunge in soccorso degli apprensivi e riguarda la reversibilità del processo di invecchiamento cellulare che avverrebbe semplicemente intervenendo sul disturbo d’ansia attraverso una terapia mirata, mediante un costante esercizio fisico, una sana alimentazione e una buona qualità del sonno.

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