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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Benetton, azienda 'virtuosa': nel 2015 ai vertici della classifica di Greenpeace

L'importante riconoscimento è stato destinato per la seconda volta dall'associazione che tutela l'ambiente all'azienda trevigiana per il suo impegno a tutela del prodotto e dei consumatori

Anche nel 2015, Benetton Group, l'azienda trevigiana fondata nel 1965, si conferma tra i leader nella classifica di Greenpeace come società virtuosa, grazie al suo impegno globale nella tutela dell'ambiente, nella sicurezza del prodotto e nella trasparenza delle informazioni sulle catene di fornitura. 

Quest'importante riconoscimento, che fa seguito a quello ottenuto nel 2013, testimonia - si legge in una nota dell'azienda di Ponzano Veneto - "la continuità e la qualità dell'impegno di Benetton Group per una moda sostenibile che poggia su una lunga tradizione di rispetto per l'ambiente e di attenzione alla sicurezza del consumatore, da sempre elementi fondanti del Dna dell'azienda".

Quest'anno, in particolare, Greenpeace ha elogiato come "dopo aver abbracciato la campagna Detox, Benetton Group abbia continuato a mostrare che i suoi colori dettano una tendenza alla moda" e i suoi prodotti rispettino da anni i più stringenti standard internazionali in materia di sicurezza: un impegno crescente che, a partire dalla scelta delle materie prime, in questi ultimi anni si è tradotto nella progressiva applicazione del nuovo progetto 'Vesti Sicuro' che rappresenta al contempo un impegno di informazione trasparente nei confronti di chi sceglie i prodotti Benetton, una tutela per tutti a partire dai bambini che richiedono maggiore attenzione e una garanzia del pieno rispetto di elevati standard di sicurezza chimica e meccanica.

Benetton Group - si legge ancora nel comunicato - applica da sempre il "principio precauzionale" nella propria catena di fornitura a livello globale e aderisce al programma Detox di Greenpeace, in uno sforzo comune per giungere entro il 2020 alla completa eliminazione di sostanze chimiche dannose nel settore tessile.

Sul piano della trasparenza, poi, prosegue costantemente l'avanzamento della pubblicazione delle verifiche effettuate presso la rete di fornitura (i dati sono disponibili nella sezione Detox della piattaforma IPE-Institute of Public and Environmental Affairs) e ha già pubblicato le informazioni relative al 50% circa dei fornitori che utilizzano acqua nei processi di produzione in Cina, tutti dettagli che non possono che fare onore alla gloria e alla tradizione del 'made in Italy'.

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