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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il caffè favorisce il diabete: i medici lanciano l'allarme

Nei soggetti ipertesi e con una predisposizione genetica, è molto alto il rischio dell’insorgere della patologia, soprattutto se si superano tre tazzine giornaliere

Il caffè è ancora sotto accusa. La bevanda più amata dagli italiani, ‘pozione’ miracolosa per un risveglio produttivo, continua ad essere sotto la lente d’ingrandimento degli studiosi che indagano sui suoi benefici e i potenziali danni e, dopo la recente indagine sul rischio di avvelenamento da caffeina, ecco l’ennesimo allarme: troppe tazzine possono facilitare l’insorgere del diabete.

Fino a oggi gli studi avevano lodato la funzione protettiva del caffè nei confronti del diabete di tipo 2, ma l'ultima ricerca in ordine cronologico confuta le precedenti affermando che, chi è iperteso e predisposto geneticamente, può vedere aumentate le chance di sviluppare la patologia.

La ricerca è stata condotta da ricercatori italiani e presentata al congresso dell’ ‘European society of cardiology’ in corso a Barcellona su 639 soggetti ipertesi facenti parte del progetto HARVEST (Hypertension and Ambulatory Recording VEnetia Study), dai 18 ai 45 anni di età, diretto da Lucio Mos dell’ospedale San Daniele, Friuli: il 74% beveva il caffè e di questi il 13% più di 3 tazze al giorno. 

Gli studiosi hanno sottoposto il campione al test del genotipo CYP1A2, enzima che assimila la caffeina, scoprendo che il 58% dei soggetti metabolizzava lentamente la bevanda, comportando un aumento del glucosio nel sangue. A distanza di 6 anni, al 24% del campione è stata diagnosticata una forma di pre-diabete (cioè un aumento del glucosio nel sangue) e chi beveva da 1 a 3 tazze di caffè al giorno aveva il 34% di rischio in più, mentre nei forti bevitori che speravano le 3 tazze il rischio è risultato doppio. 

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