Pesa 38 chili, ma per i medici non è anoressica: "Niente cure"
Una 21enne ha raccontato la sua assurda esperienza di ex anoressica a cui i medici hanno negato la terapia di guarigione finché non ha raggiunto il peso limite richiesto per potersi ritenere ammalata a tutti gli effetti
Chantelle Mason, una ragazza 21enne di Liverpool, ha raccontato adesso il paradosso di cui è stata vittima due anni fa, quando si è trovata a dover dimagrire oltre il suo già estremo peso di 38 chili per poter ricevere le cure mediche necessarie a salvarla dall'anoressia che la stava conducendo alla morte.
A 19 anni questa studentessa inglese ha cominciato a soffrire di disturbi alimentari molto gravi: si sentiva grassa e gradualmente ha cominciato a modificare la sua dieta eliminando carboidrati e grassi e dimagrendo fino al punto di indossare solo vestiti per bambini e di indurre sua madre a farla visitare da uno specialista.
È stato allora che sono state raggiunte dall'assurdo responso, perché nonostante Chantelle fosse così magra, il suo indice di massa corporea era nella media e di conseguenza i medici non potevano ricorrere al ricovero ospedaliero per curarla, motivo per cui la ragazza ha dovuto perdere ancora quel peso necessario a farle iniziare la terapia di guarigione.
“L’anoressia era diventata come una persona che controllava la mia vita e i miei pensieri. Mi sentivo vittima di bullismo della mia malattia. Anche quando qualcuno mi faceva notare i miei problemi di peso non volevo ascoltarli”, ha raccontato la giovane che ha potuto contare sempre sul supporto della sua famiglia.
Nell’ottobre del 2014, Chantelle è tornata all’università e spera di laurearsi entro la fine dell’anno in matematica e, anche se ha dovuto rinunciare ad uno stage all’estero a causa della malattia, finalmente è felice per essere riuscita a sconfiggere i suoi fantasmi interiori e godere dei risultati raggiunti.