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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il bugiardo si riconosce in un secondo: ecco come

Uno studio accerta che la menzogna viene smascherata dal cervello in tempi brevissimi grazie alle sensazioni ‘di pancia’ che trasmettono l’informazione

Bastano 300 millisecondi -meno di un secondo, quindi- per capire se chi parla dice o meno la verità, smascherato dall'espressione o dall'atteggiamento fisico non coerenti con lo stato d'animo che vorrebbe rivelare: è quanto dimostra uno studio pubblicato su Plos One dall'Università di Milano-Bicocca in collaborazione con Cnr, università di Parma e università della California a San Diego, secondo cui nella corteccia orbito-frontale del cervello risiede una sorta di "macchina della verità"  che emette la sua sentenza dopo aver ascoltato le sensazioni "di pancia".

I ricercatori hanno chiesto a 30 studenti universitari di osservare 280 fotografie nelle quali otto attori teatrali mimavano differenti stati d'animo e durante l'osservazione accompagnata da descrizioni verbali dell'emozione interpretata, sono stati sottoposti a una tomografia elettromagnetica a bassa risoluzione per misurare l'attività cerebrale. 

In questo modo, si è scoperto che al cervello bastano solo 300 millisecondi per riconoscere l'incongruenza tra il linguaggio del corpo e lo stato d'animo che dovrebbe essere espresso, poiché le informazioni relative alla mimica dell’interlocutore e le sensazioni viscerali sono legate ai ricordi e alle memorie affettive più profonde.

Dalla rielaborazione di queste informazioni scaturiscono poi le decisioni, come appunto quella di bollare l'interlocutore come un bugiardo. E se la rielaborazione non è corretta può accadere che il bugiardo riesca a farla franca. 

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