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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Pelle bianca come latte, la pericolosa mania del momento

Addio abbronzatura, adesso la tendenza è mostrare una perfetta ‘tintarella di luna’ e per ottenerla ci si affida a farmaci che possono rivelarsi molto dannosi per la salute

Assodato che troppo sole faccia male e che ancora peggio sia sottoporsi spesso a sedute di lampade artificiali, la tendenza ‘beauty’ segue adesso la direzione opposta ed elegge il pallore della pelle a caratteristica principale per un aspetto, per così dire, ‘alla moda’.

Dopo gli anni in cui è rimasta in auge come indice di bella vita e goliardia, l’abbronzatura oggi è sinonimo di ‘cafonal’, motivo per il quale per ottenere una ‘tintarella di luna’ impeccabile si ricorre sempre più spesso a sostanze sbiancanti sulle quali l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, lancia l’allarme per l’abuso di quelli che sono veri e propri farmaci. 

Tali prodotti non sono pericolosi di per sé, ma vanno studiati per bene, dato che, se alcuni sono dermatologicamente sicuri, ne esistono altri a base di mercurio (molto tossico) o di cortisone, molto dannoso se non è utilizzato con criterio. Sembrano creme innocue, spiega l’Aifa, ma sono in realtà mix pericolosi, specie se usati a lungo e su parti estese del corpo, che arrecano danni non solo la pelle (iperpigmentazione, ipertricosi o comparsa di strie cutanee simili a smagliature), ma all’intero organismo, per gli effetti derivanti dall’assorbimento cronico dei componenti: diabete, ipertensione arteriosa o malfunzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. 

In tutta l’Unione europea questi medicinali sono prodotti e commercializzati nel rispetto di regole rigorose, ma questo non vale per i prodotti importati illegalmente perché le sostanze possono essere inserite in cosmetici venduti attraverso canali non regolati da norme sanitarie.

Centinaia di migliaia di confezioni di prodotti per schiarire la pelle sono venduti nei negozi etnici, in particolare, a giovani immigrate subsahariane, soprattutto senegalesi, nigeriane e della Costa d’Avorio che non potendo permettersi interventi chirurgici di sbiancamento, si affidano a questa cosmesi: “I numeri della diffusione di questi prodotti tra donne immigrate sono impressionanti. Secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, il 40% di quelle sotto i 35 anni e il 36% delle donne sopra quell’età ne fa uso. Spesso cospargendo tutto il corpo e regolarmente per anni», ha raccontato il direttore del reparto Contraffazione dell’Aifa Domenico Di Giorgio.

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