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Sabato, 20 Aprile 2024
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Divorzio ‘breve’: è boom di richieste, ma attenzione ai requisiti

Dalla Sicilia al Veneto, dalla Puglia alla Liguria, sono tante le regioni che stanno registrando l’aumento delle domande per ottenere lo scioglimento ‘veloce’ del matrimonio che, però, deve sottostare ad alcune condizioni a volte ignorate

Il disegno di legge sul divorzio cosiddetto ‘breve’ - che accelera l’iter della fine del matrimonio con una firma apposta dai coniugi davanti ad un avvocato o al sindaco - ha già fatto registrare un boom di richieste in tutto il paese: dalla Sicilia al Veneto, dalla Puglia alla Liguria, infatti, sono decine e decine le domande pervenute negli uffici dell’anagrafe comunale e da Genova, ad esempio, fanno sapere che in poche settimane hanno trattato 35 tra separazioni e divorzi, più di un caso al giorno, mentre a Bari il dato è leggermente più basso (27) ma comunque indice di un indubbio “successo” per la nuova formula adottata. 

Il procedimento consente alle coppie che non hanno figli né patrimoni da dividere di sciogliere la propria unione con la compilazione di un modulo e la successiva registrazione da parte del comune di residenza dell’avvenuto scioglimento.

Qualche problema, però, può presentarsi per i requisiti ignorati da alcune coppie che, con figli minori o qualche divergenza patrimoniale, si presentano lo stesso direttamente in comune per accedere alla pratica “semplificata”. In una simile eventualità, infatti, niente può essere fatto per sciogliere il vincolo, dato che la legge impone la cosiddetta “negoziazione assistita”, ovvero un accordo scritto, preparato con l’assistenza di due legali, uno per parte, che viene poi trasmesso alla Procura entro dieci giorni per un parere favorevole o contrario. Solo dopo questo passaggio la coppia “separanda” potrà recarsi in comune per completare la procedura.

I dati Istat parlano chiaro: dal 1972 i matrimoni celebrati in Italia diminuiscono dell’1,2 per cento ogni anno e dal 2008 al 2011 ci sono stati circa 45mila riti in meno. Solo nel 2012 si è segnalato un piccolo aumento: 2300 matrimoni in più rispetto all’anno precedente, dovuto alle nozze dei cittadini stranieri.

Quando sarà approvato anche il divorzio “breve”, ora in discussione al Senato, arriverà la vera svolta, con l’accorciamento dei tempi di attesa tra separazione e divorzio che accorcia gli attuali tre anni nei soli sei mesi: una semplificazione questa, niente affatto irrilevante. 

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