Ragazzi ‘somari’ a scuola? Tutta colpa dei genitori
La lentezza nell'apprendimento dei ragazzi è anche genetica e deriva dai cromosomi del padre e della madre: questo il risultato di una recente ricerca
È inutile sequestrare la PlayStation, ridurre la paghetta e proibire le uscite con gli amici per punirli dei continui insuccessi scolastici: se i ragazzi vanno male nelle materie di studio, la colpa sarebbe dei genitori o, meglio, dei geni responsabili, tra le altre cose, anche della velocità di apprendimento.
A questo risultato è giunto un vasto studio pubblicato su 'Nature communications' dal titolo "La correlazione tra le abilità di lettura e le competenze matematiche a dodici anni è sostanzialmente genetica”, durante il quale sono state analizzate le capacità di leggere un testo o di risolvere un problema di matematica di 1500 coppie di gemelli di dodici anni, con l'obiettivo di comprendere in quale misura la genetica e l'ambiente influenzino il successo o l'insuccesso scolastico. Ciò che è apparso chiaro è che il dna è responsabile del 50% della bravura dei figli, ma anche del 50% della loro incapacità, per cui sarebbe inutile addossare le colpe agli insegnanti se uno studente appare svogliato e poco incline alla matematica, proprio perché tale lentezza nell'apprendimento è (anche) genetica e deriva dai cromosomi del padre e della madre.
Ma gli autori degli esperimenti hanno anche scoperto che le capacità logico-matematiche e quelle legate alla lettura sono interconnesse, perciò, ad esempio, la bravura in italiano sarà molto probabilmente connessa a quella matematica, assunto che sovverte il pensiero comune che l’attitudine ad una materia escluda l’altra.
Ma esistono anche molte persone che non sembrano portate per nessuna delle due materie e anche in questo caso c’entra la genetica esattamente come nel caso di un individuo che tende ad essere obeso oppure a sviluppare problemi cardiocircolatori.
Di questo, dicono i ricercatori, bisogna tenere conto quando gli insegnanti e i genitori hanno a che fare con figli e alunni meno veloci dei compagni di classe, perché bisogna comprendere che è inutile colpevolizzare i piccoli studenti, pur tenendo conto che il dna è responsabile soltanto del 50%, dunque studiare, esercitarsi e sforzarsi per migliorare darà senza dubbio dei risultati.
