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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Le foto con i cellulari rovinano i ricordi: uno studio spiega perché

Troppi scatti fatti con lo smartphone in modo frenetico possono impedire alla memoria di fissare i dettagli e via via sbiadiscono frammenti di vita

Non si fa in tempo ad emozionarsi per un paesaggio mozzafiato, a compiacersi di una cena tra amici, a cantare a squarciagola una canzone ad un concerto che già la l’obiettivo dello smartphone è pronto a fermare quel momento, con la vana intenzione di trattenerlo per sempre nell’immensità di un archivio immateriale che mai vedrà la luce di una stampa fotografica. 

È questa ormai un’abitudine dettata dall’uso smodato della tecnologia sulla quale adesso mette in guardia il risultato di uno studio coordinato da Maryanne Garry, docente di Psicologia alla Victoria University di Wellington, in Nuova Zelanda, che sostiene come la fotocamera e la videocamera che si trovano nei cellulari stiano rovinando i ricordi, impedendo di vivere con serenità il presente.

Come spiega il quotidiano britannico Daily Mailla psicologa considera il fenomeno come una vera e propria perdita, poiché l’intenzione di cogliere in uno scatto istanti irripetibili impedisce di partecipare a pieno delle situazioni e lo stress inzieme alla tensione fanno sì che nulla venga impresso nella mente. Un problema questo che tende ad aumentare nel caso dei selfie, dove alla preoccupazione per la scelta dell'inquadratura giusta, si aggiunge quella di apparire fotogenici. 

L’esperta sta approfondendo da tempo il rapporto fra tecnologie digitali e cervello e ora sta studiando gli effetti della fotografia sui ricordi d'infanzia: "Le persone fanno mille foto e poi le scaricano da qualche parte, ma in realtà non hanno il tempo di guardarle molto perché è troppo difficile etichettarle e organizzarle. Questa mi sembra una perdita" afferma e spiega che mentre in passato gli album esposti nelle librerie di casa potevano essere sfogliati di tanto in tanto, oggi centinaia di immagini digitali archiviate nei computer, su chiavette o cd sembrano 'scomparire' e nell'era della 'dematerializzazione' anche l'album dei ricordi si cancella.

Tra l’altro, già un precedente studio della Fairfield University in Connecticut (pubblicato sulla rivista Psychological Science) aveva scoperto che troppe foto possono impedire di avere ricordi più dettagliati: i ricercatori, infatti, avevano chiesto a un gruppo di studenti di visitare un museo e fotografare alcune opere e quando il giorno dopo sono stati interrogati è stato verificato che avevano difficoltà a riconoscere le opere che avevano fotografato rispetto a quelle che avevano solo guardato.  
 
Per gli studenti è stato difficile ricordare i dettagli delle opere fotografate: “La gente spesso tira fuori le macchine fotografiche senza pensarci. Quando però si affidano alla tecnologia per ricordare, questo può avere un impatto negativo sul modo in cui si memorizzano le esperienze”, ha commentato Linda Henkel, la scienziata che ha condotto lo studio. Precedenti ricerche hanno dimostrato che rivedere vecchie foto può aiutarci a ricordare, ma solo se spendiamo abbastanza tempo per farlo: “Per ricordare”, ha aggiunto Henkel, “dobbiamo accedere e interagire con le foto e non solo accumularle". 

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