La denuncia: i fotografi di moda copiano i grandi di ieri
La prova sta in un blog aperto da una studentessa americana che raccoglie e ricompone i cosiddetti ‘plagi’ di copertine e servizi di riviste fashion
Corsi e ricorsi della storia, cicli e ricicli della moda: non c’è davvero più nulla da inventare in ambito di tendenze di costume, riproposte a distanza di anni sotto le mentite spoglie di una moderna rivisitazione, e a questo punto, stando alla ‘denuncia’ del sito Part Nevau, neppure nel campo della fotografia che, come arte raffinatissima, diventa il veicolo migliore per diffondere le idee di stilisti e brand.
Lilah Ramzi, una studentessa americana di storia della moda, ha voluto indagare negli archivi di un famoso passato iconografico e ha raccolto nel suo blog tutti ‘plagi’ delle immagini delle più celebri copertine patinate (VEDI GALLERY) scoprendo così che non sono state frutto di ispirazione e di creatività ma di una ‘reinterpretazione’ (per non chiamarla copia) di idee già messe su carta e pellicola anni addietro.
“Studiando storia della moda, man mano ho scoperto, fino a farla diventare un’evidenza, che gran parte del materiale creativo prodotto e progettato oggi ha le sue radici in una precedente incarnazione” spiega Lilah. “Per dirla in altri termini: le idee di oggi sono di seconda mano. Non si tratta di interpretare un filone già battuto, ma di appropriarsi direttamente di lavori precedenti tout court. Così ho deciso di aprire questo blog per aiutare i nostri occhi, così abituati a credere che quello che ci viene presentato sia nuovo e recente, a rendere omaggio a quello che è venuto prima e ha tracciato la strada facendo la storia”.
Originalità, estro, genio…. questi sconosciuti.