"Rilassati!". Ecco perché la donna s'infuria quando se lo sente dire
Arrogante, inutile e subdolo: così è il consiglio lanciatole durante un litigio. Uno psicologo spiega i motivi che rendono l'esclamazione la frase più odiata dalle donne
Non esiste donna che, per quanto calma, docile e accondiscendente, non salti sulla sedia all'esortazione di "rilassati".
L'invito persuasivo, che di norma le viene rivolto quando una vampa di fervore prorompe sul viso nel pieno di un litigio, scatena immediatamente una nevrosi impetuosa, in grado di annullare i motivi che avevano dato vita al diverbio e di canalizzare tutto l'astio proprio sull'ardita esclamazione.
La reazione è talmente comune al genere femminile, che Paul Hokemeyer, esperto in terapia di coppia e familiare, ha voluto sondare le cause per le quali l'infelice frase scateni l'ira funesta, come se individuarle con esattezza servisse a smorzarne la gravità o a temperarne la replica.
Tre, dunque, sarebbero le caratteristiche della frase sotto accusa che fondano l'origine del delirio isterico:
-Arroganza. "Stai calma", nella variante di "rilassati", appare un invito perentorio alle orecchie di chi è già furibonda e pare sottindere un velato "sei completamente pazza" che arriva comunque alla mente sensibilissima della donna. "Nessuno vuole sentirsi come la parte irragionevole", spiega Hokemeyer, “e molte donne interiorizzano questa frase come se gli si dicesse che i loro sentimenti non sono validi e che le loro reazioni sono esagerate”.
-Banalità. In generale, le persone non amano essere comandate e quando si tratta con la specie femminile questa certezza raggiunge il culmine dell'assoluto. Inutile, allora, appare il consiglio al rasserenamento, percepito come un’imposizione alla libertà di espressione e colto nel senso di "devi fare come ti dico io".
-Ambiguità. Già, perché alla fine non si comprende se chi lancia il monito lo faccia effettivamente per il bene dell'iraconda creatura o perché, sotto sotto, non sa più che dire per tirare acqua al suo mulino. Alcuni uomini, infatti, usano questa frase come tattica di manipolazione quando si sentono impotenti, “una sorta di psicologia inversa” spiega Hokemeyer, per cui se l’uomo si sente arrabbiato e fuori controllo, addossando questo tipo di emozioni alla compagna scatenerà inevitabilmente in lei le stesse emozioni, a cui conseguiranno delle ripercussioni che lo faranno apparire giustificato.
Ecco perché è meglio tacere e lasciare che la rabbia evapori lentamente, ecco perché è meglio evitare che un uragano sopraggiunga spietato facendo rimpiangere il clamore di una -decisamente- meno devastante tempesta.
