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Martedì, 19 Marzo 2024
Donna

Lei macrobiotica, lui carnivoro: il tribunale decide l'alimentazione del figlio

È toccato ad un giudice mettere fine alla diatriba di un padre e una madre divorziati che, avendo idee drasticamente opposte in materia di regimi alimentari, sottoponevano il figlio 12enne a diete estreme a seconda di chi dei due lo teneva con sé

Bistecca sì o bistecca no: questo è il problema. Dilemma talmente serio che, lungi dall'essere una mera predilezione personale per questa o quella dieta, è diventato oggetto della disposizione di un tribunale a cui due genitori divorziati hanno affidato il compito di decidere sull'alimentazione del figlio 12enne.

Come riporta l’Eco di Bergamo, se con la mamma il ragazzo mangiava riso bollito e verdure, con il papà era solito alle abbuffate da Mc Donald’s e data l'assenza di un misurato compromesso, il padre alla fine si è rivolto ad un giudice per chiedere "in mancanza di accordo fra i genitori, gli opportuni provvedimenti con riguardo al regime alimentare del minore".

La madre del ragazzino dal 2006 non mangia la carne e ha adottato un’alimentazione macrobiotica che ha imposto anche al figlio. Quando il padre lo ha saputo, l’ha accusata di non essere stato coinvolto in questa scelta che, a suo avviso, metterebbe a rischio la salute del giovanissimo. Inizialmente ha tentato di risolvere la cosa rimpinzando il figlio di carne, latticini e dolci nel weekend. O almeno così dice la moglie, lamentando il fatto che il 12enne, dopo ogni weekend passato con il padre, tornava a casa con il mal di pancia, anche per effetto dei pranzi dalla nonna a base di polenta, gorgonzola e salsiccia.

Il giudice ha quindi disposto che la madre metta in tavola la carne almeno una volta durante la settimana, mentre il padre non debba proporla al figlio per più di due volte nel weekend.

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