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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Gravidanza, ecco la "tabella di marcia": tutti gli esami e i controlli da fare nei 9 mesi di dolce attesa

Quando ci si accorge di aspettare un bimbo si devono effettuare alcuni controlli per monitorare che tutto stia procedendo bene, ecco quali

Un ritardo di alcuni giorni, il test di gravidanza e... voilà! Le due lineette rosse sono inequivocabili! Sei incinta! Comincia a prenderti l’ansia, anche se sei felice perchè pensi con il tuo compagno che sia il momento giusto per avere un figlio, è inevitabile l’emozione, la paura, le incertezze...

Avrai nove mesi per abituarti all’idea di diventare mamma e per far posto alla nuova vita che c’è in te. La gravidanza è un evento naturale e meraviglioso, ci sono però alcune cose da sapere per il tuo benessere e quello del bambino e alcuni controlli da effettuare nell’arco delle 40 settimane di attesa. Vediamo quali sono.

Gravidanza, tutti gli esami e le visite da effettuare

Alcuni esami e controlli che dovrai fare sono previsti dal Servizio Sanitario Nazionale e sono gratuiti purché effettuati in strutture pubbliche oppure private convenzionate (compresi i consultori familiari).

Gli esami del primo trimestre (entro la 13esima settimana)

Prima visita dal ginecologo (o dall'ostetrica). Va fatta entro l'ottava settimana, prevede un’ecografia che consente di vedere la camera gestatoria, il piccolo embrione e sentire il battito del cuoricino (che si può sentire già da appena 12 giorni dopo il concepimento!). In questa occasione si possono avere le prime informazioni e chiarire i primi dubbi sulla gravidanza, ma soprattutto si fa un'anamnesi sulla salute della donna e su eventuali patologie familiari (malattie genetiche, diabete, ipertensione) stabilendo se si tratta di una gravidanza fisiologica (a basso rischio) oppure patologica (a rischio). In questa visita il medico o l’ostetrica misurano la pressione arteriosa, controllano il peso iniziale della donna stabiliscono con il regolo ostetrico la data presunta del parto.

Questa prima visita ostetrico/ginecologica può essere a pagamento se effettuate privatamente, mentre se ci si reca in strutture pubbliche, come gli ospedali o i consultori familiari è pagata dalla mutua. Se la gravidanza viene considerata a rischio, la donna sarà seguita dal medico ginecologo.

Gli esami del sangue e delle urine. Durante la prima visita il ginecologo prescrive i primi esami del sangue e delle urine. Sono esami accurati e completi, che possono beneficiare dell'esenzione dal ticket prevista dal Servizio Sanitario Nazionale. Per ottenerla è necessario avere la richiesta del medico di base o del un ginecologo di una struttura pubblica. In particolare, nel primo trimestre sono esenti dal ticket:

  • Gruppo sanguigno di entrambi i partner 
  • Emocromo 
  • Esami infettivologici: HIV, rosolia, sifilide, toxoplasmosi, epatite B e C. Sia il test per la rosolia che quello per la toxoplasmosi andranno ripetuti ogni 30-40 giorni fino al parto se l'esito è negativo (cioè non si è immuni).
  • Glicemia;
  • Anticorpi anti eritrociti, ossia il Test di Coombs indiretto: in caso di donne con gruppo sanguigno Rh negativo a rischio di immunizzazione il test deve essere ripetuto ogni mese;
  • Esame delle urine, chimico, fisico e microscopico. Nel caso in cui si rilevi una presenza significativa di batteri, segno di infezione, il medico prescriverà anche un'urinocoltura, per ricercare i microrganismi responsabili, più un antibiogramma per individuare l'antibiotico più efficace per debellarli.
  • Pap test. Questo esame serve per individuare eventuali lesioni cellulari precoci a livello della cervice uterina (o collo dell'utero), che a lungo andare potrebbero trasformarsi in cancro. Se non è stato fatto nei tre anni precedenti, in gravidanza il prelievo per l'analisi viene eseguito generalmente nel corso della prima visita ostetrica.

L'ecografia del primo trimestre. Nel primo trimestre, tra la 6-7°e la a 13° settimana, è prevista la prima ecografia prevista dal SSN (in totale sono due, anche se alcune Regioni ne offrono ancora tre), utile a confermare la presenza della gravidanza in utero, la corretta datazione, la presenza del battito cardiaco fetale, l'eventuale tipologia di gemellarità (monocoriale o bicoriale) e per identificare anomalie evidenti nelle strutture fetali. Questa ecografia può essere contemporanea alla prima visita ostetrico-ginecologica.

Gli esami di screening e diagnosi prenatale. Al momento della prima visita, il ginecologo fornisce tutte le informazioni per poter scegliere consapevolmente se eseguire esami di screening non invasivi come il bitest (composto dall'ecografia della translucenza nucale più il dosaggio nel sangue della mamma di due specifiche sostanze) o esami genetici invasivi come villocentesi (da effettuare tra le 11 e le 13 settimane) o amniocentesi (da programmare tra le 15 e le 17 settimane).

L’accesso gratuito al bitest è gratuito per tutte le donne, mentre per quanto riguarda la diagnosi prenatale invasiva, cioè villocentesi e amniocentesi, l'accesso è gratuito quando si stima che il feto presenta un rischio di malattia o malformazione superiore a quello medio della popolazione. 

Tra le novità degli ultimi anni c’è del test del DNA fetale o NIPT (dall'inglese test di screening prenatale non invasivo), che si basa sull'analisi di frammenti di DNA fetale in circolazione nel sangue materno. Prevede  un prelievo del sangue della donna già intorno alle 10 settimane di gravidanza e permette di mettere in luce in modo molto accurato il rischio di anomalie nel numero di cromosomi del feto (aneuploidie: in particolare trisomia 21, la sindrome di Down, trisomia 13, trisomia 18 e anomalie dei cromosomi sessuali). Si tratta di un esame da effettuare privatamente ed ha un costo che va dai 400 ai 700 euro, sebbene in alcune regioni siano previste delle integrazioni da parte del SSN in caso di gravidanze difficili. 

Visite ed esami del secondo trimestre (da 14 a 28 settimane)

Le visite ginecologiche. Se la gravidanza è fisiologica, sono sufficienti quattro-sei visite dal ginecologo o dall'ostetrica in tutto, ma la maggior parte delle future mamme effettua un controllo ogni mese. In questa epoca gestazionale si controllano gli esiti degli esami effettuati e degli screening, prescrivendo eventuali terapie (se ad esempio si deve contrastare una carenza di ferro).

Viene anche controllata la pressione arteriosa, per accorgersi tempestivamente se si superano i valori limite che possano far sospettare una preeclampsia.

Gli esami del sangue e delle urine. Nel secondo trimestre sono esenti dal ticket:

  • Emocromo;
  • Toxotest  e rubeotest;
  • Esame delle urine chimico, fisico e microscopico (da ripetere a cadenza mensile), più eventuale urinocoltura
  • Glicemia. In alcuni casi viene ancora proposto nel secondo trimestre il test da carico di glucosio per la diagnosi di eventuale diabete gestazionale. Per una valutazione più precoce del rischio di diabete gestazionale si effettua altrimenti a un esame della glicemia già nel primo trimestre di gravidanza, che viene ripetuto a 24-28 settimane.

L'ecografia del secondo trimestre (morfologica). Tra la 19° e la 22° viene effettuata l'ecografia morfologica, che analizza accuratamente l'anatomia fetale.

Il terzo trimestre (da 28 settimane al termine)

Le visite ginecologiche. Anche in questa ultima fase della gravidanza il ginecologo controlla gli esami svolti, l'aumento di peso e la pressione arteriosa.

A partire da 32-33 settimane, se il feto si presenta podalico, si valutano insieme alla coppia alcune tecniche per cercare di far girare il feto, fino alla 36ma settimana, quando si tenta una vera e propria manovra esterna (la cosiddetta manovra di rivolgimento), tutte cose che vanno effettuate da uno specialista esperto della tecnica.

Gli esami del sangue e delle urine. Ecco gli esami esenti da ticket nel terzo trimestre:

  • Emocromo, a questo punto da fare circa una volta al mese;
  • Test di Coombs, da fare tra 28 e 32 settimane + 6 giorni;
  • Toxoplasma, da fare ogni 4-6 settimane se negativo nei test precedenti;
  • Test HIV, test epatite B e test sifilide, da fare tra 33 e 37+6 settimane.
  • Esame delle urine chimico, fisico e microscopico (da ripetere a cadenza mensile), più eventuale urinocoltura
  • Tampone vaginale. Per escludere la presenza dell'infezione da Streptococco beta-emolitico di gruppo B o Streptococcus agalactiae, tra 34 e 36 settimane va effettuato un tampone vaginale.

L'ecografia del terzo trimestre. Rientra nelle prestazioni gratuite solo in caso di patologia (del feto, della mamma o della placenta).

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