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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Controlla in incognito la regolarità dei centri massaggi: "Faccio un lavoro invidiabile"

Al sito australiano 'News.com' un 60enne ha raccontato di integrare la pensione svolgendo saltuariamente quella che lui definisce una professione molto ambita, ovvero spacciarsi per cliente e verificare che alcune strutture non siano in realtà luoghi di prostituzione

Si dice certo di fare uno tra i lavori più invidiabili del mondo tale John, un 60enne australiano che al sito news.com.au ha spiegato con dovizia di particolari in cosa consiste la sua professione di investigatore privato specializzato nel verificare che alcune strutture non siano in realtà luoghi di prostituzione. 

"Sono sicuro che tanti uomini vorrebbero fare come me per guadagnare un po' di soldi" ha detto l'uomo che può permettersi di integrare la pensione con un impiego saltuario e molto utile perché in grado di smascherare ogni forma di irregolarità all'interno delle strutture sotto esame.

Per accedere in questi luoghi, infatti, le autorità devono produrre un mandato e rinunciare spesso all'effetto sorpresa che consente di trovare irregolarità di ogni tipo. Chi come John si presenta come un normale cliente, invece, ha la possibilità di verificare tutto in incognito. 
"I miei documenti verranno usati in tribunale, quindi il mio rapporto deve essere particolarmente dettagliato e accurato. Non è roba che si possa liquidare in un paio di minuti" ha spiegato John chiarendo che gli ispettori si concentrano soprattutto sui centri massaggi per verificare che la struttura non offra altri servizi.

"Solo in 3 casi mi è capitato di andare in un posto del genere e di non ricevere una proposta durante il trattamento" ha detto ancora 'l'infiltrato' per poi ammettere che quando la proposta arriva bisogna accettare per certificare la violazione. 

Dal canto suo, Lachlan Jarvis, direttore generale di una delle agenzie investigative presenti sul campo, ha voluto sgombrare da ogni promiscuità il campo della loro azione: "Preferiamo utilizzare dei single e ovviamente devono essere disposti all'attività sessuale. Non mi sorprende che qualcuno giudichi deplorevole la spesa di denaro pubblico per i servizi che forniamo, ma questa gente non si rende conto che contribuiamo, ad esempio, ad ostacolare i mercanti del sesso" ha precisato, supportato dalla testimonianza dell'uomo in incognito che ha descritto così la sua posizione lavorativa: "Non è il tipico lavoro dalle 9 alle 17. Non ci sono limiti di orario e non c'è mai stata una situazione in cui io abbia dovuto temere per la mia sicurezza".

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