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Martedì, 23 Aprile 2024
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Jane Birkin contro Hermès: “Via il mio nome da quella borsa"

Divorzio possibile tra la musa ispiratrice della borsa icona e la maison francese dopo che l'attrice ha dichiarato di essere venuta a conoscenza della crudeltà dei metodi utilizzati per macellare i coccodrilli. Pronta la replica dell'azienda: "Ogni infrazione sarà sanzionata"

Il suo nome è legato indissolubilmente a quello di una borsa da quando nel 1984, durante un volo da Parigi a Londra, Jane Birkin incontrò Jean-Louis Dumas, stilista del marchio di lusso Hermès, che per lei disegnò un modello ideale sulla base della sua stessa descrizione, sancendo, di fatto, un'osmosi di visibilità che ha creato una nicchia di storia nel mondo della moda. 

Adesso però le cose potrebbero cambiare per sempre e una dichiarazione ferma e decisa dell'arrabbiatissima attrice e cantante potrebbe sancire il divorzio tra lei e la casa di moda francese accusata di essere la crudele mandante dell'uccisione barbara di coccodrilli, materia prima di quelle borse che tiene a battesimo. 

A fare andare su tutte le furie la 69enne britannica dopo trent’anni di accordo commerciale per la 'Birkin Bag' è stato un filmato pubblicato su YouTube dalla PETA, l’organizzazione no-profit che sostiene i diritti degli animali, che ha mostrato come gli animali vengono trattati per poi essere brutalmente macellati a fini alimentari o per abbigliamento negli allevamenti tra i quali quello di Lone Ranger, in Texas, per bocca dei responsabili intervistati nel video, sede della pelle di alligatore usata proprio per la famigerata Birkin bag.

“Dopo essere stata avvisata delle pratiche crudeli subite dai coccodrilli durante la loro macellazione per la produzione di borse Hermès che portano il mio nome, ho chiesto al gruppo Hermes di dare un altro nome alla Birkin bag fino a quando l’azienda non implementerà migliori pratiche che rispondono alle norme internazionali per la produzione di questa borsa”, ha spiegato ufficialmente Jane Birkin in una dichiarazione rilasciata dalla PETA e subito il gruppo Hermès in un comunicato pubblicato dal Daily Mail si è affrettato a precisare: “Jane Birkin ha espresso le sue preoccupazioni per quanto riguarda le pratiche della macellazione di coccodrilli. E i suoi commenti non influenzano in alcun modo l’amicizia e la fiducia che abbiamo condiviso per molti anni. Hermes rispetta e condivide le emozioni della signora Birkin ed è rimasto scioccato dalle immagini trasmesse online. Intanto un’indagine è in corso presso l’azienda texana coinvolta nel video. Qualsiasi violazione delle norme sarà quindi sanzionata”. 

Una Birkin bag può costare dai 6mila ai 100mila euro e viene ostentata dai personaggi dell jet set internazionale che possono permettersi di aggirare i lunghi tempi di attesa previsti per possederla. Un vessillo di lusso, di ricchezza e di potenza, insomma, messo a serio rischio dall'urlo di sdegno lanciato da cotanta madrina che, come gli ha conferito un enorme successo, allo stesso modo potrebbe toglierlo, arrecando molto più danno di quello che fino ad ora gli aveva attribuito.
 

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