Kate Moss è la sintesi vivente di tutto ciò che rappresenta il patinato mondo del fashion system, fatto di flash e copertine, feste e passerelle, apparenze che sfregiano la sostanza e confondono carriera e vita privata.

A 25 anni dal suo primo servizio fotografico realizzato da Corinne Dat nella metropolitana di Londra che le valse la copertina della rivista The Face, esce un libro-verità che ne ripercorre vita e carriera attraverso racconti e immagini: "The Kate Moss book", in Italia edito da Rizzoli e in uscita a novembre in tutto il mondo, (curato da Fabien Baron con la collaborazione di Jess Hallett e Jefferson Hack, fondatore delle riviste Dazed and Confused e padre della figlia di Kate, Lila Grace) promette di svelare tutto di lei, anche i retroscena inediti di una vita trascorsa sotto i riflettori.

Attraverso gli scatti dei fotografi più famosi al mondo, da Terry Richardson a Mario Testino, da David Sims a Juergen Teller, si delinea il ritratto dell'Araba Fenice delle top model, dotata di un corpo e di un volto che sfidano il tempo e le mode, riuscendo a risorgere dalle ceneri degli scandali di droga e amori sbagliati i momenti.

Adorata dagli stilisti per l'attitudine carismatica a interpretarne il mood senza offuscare il marchio, desiderata da qualsiasi brand per l'innata capacità di valorizzare abiti e gioielli, Kate Moss resiste come un eterno monumento di charme e bellezza, nonostante una magrezza a volte eccessiva che aveva fatto parlare di anoressia, la fisicità androgina agli antipodi della procacità delle sue colleghe e il polverone mediatico che scaturì dallo scoop del Daily Mirror che nel 2005 pubblicò il famoso servizio di lei intenta ad assumere cocaina con l'allora fidanzato, il cantante Pete Doherty. Ma l'epiteto di "Cocaine Kate" non fu sufficiente a scalfirne immagine e carriera: si scusò pubblicamente e tutti i grandi marchi che, aseguito della vicenda, avevano stracciato i contratti milionari con lei fecero dietro front, tornando ad ingaggiarla con cifre ben più alte.

Kate Moss adesso è cresciuta, ha intrapreso anche la carriera di fashion designer e detta di volta in volta uno stile che diventa popolare tendenza. Per celebrarsi come merita, contro la pochezza di ipocrisie e sciocchi qualunquismi, per la realizzazione di questo libro ha messo a disposizione anche i materiali provenienti dai suoi archivi personali e si è tolto lo sfizio di raccontare le sue verità, lei che è sempre stata schiva e a tratti indifferente ai media: "Se fossi stata anoressica o mi fossi fatta di eroina, mi sarei preoccupata di più, ma non sono stata nulla di quello per cui mi dipingevano".
Appuntamento in libreria per il prossimo novembre, dunque, dove al prezzo non proprio democratico di 60 euro, si potrà acquistare questa specie di "bomboniera" in ricordo delle nozze d'argento di una carriera che non contempla riposo.

Kate Moss