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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Donna

Milioni di "stupratori" contro Laura Boldrini

Gli insulti sessisti dei grillini, lo sfogo femminista del Presidente della Camera e la risposta triviale del capo della comunicazione M5S: ecco come il contenuto da "talk-show" oscura quello politico

Insulti, spintoni, minacce: non siamo allo stadio, ma in Parlamento. Lo scenario comunque è lo stesso. Movimento 5 Stelle contro "Resto del Mondo", con la "piccola" differenza che a scendere in campo contro i grillini è anche l'arbitro che di norma dovrebbe essere imparziale, il Presidente della Camera Laura Boldrini. Il Byron Moreno del Parlamento italiano che neanche troppo celatamente ha imposto (per la prima volta nella storia) la "ghigliottina", ponendo fine all'ostruzionismo dei 5 Stelle e mandando direttamente al voto il decreto legge Imu-Bankitalia, approvato con 236 sì contro i 209 no.

In Aula il caos. Sul web la rivoluzione. E proprio sul suo profilo Facebook, Beppe Grillo ha pubblicato il video della discordia dal titolo "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?", scatenando una valanga di insulti sessisti contro la Presidente della Camera e indignazione nel mondo politico.

Italiani popolo di santi, poeti, navigatori e da oggi anche di "stupratori". Proprio così. Un termine "forte", per non essere polemici,  con cui Laura Boldrini si è rivolta nei confronti dei milioni di italiani che militano sul blog di Beppe Grillo e sostengono il Movimento 5 Stelle. Intervistata da Fabio Fazio, la Presidente della Camera ha parlato di "istigazione alla violenza", di "sessismo" e della negligenzia di chi partecipa al blog di "negare il confronto, offendere e umiliare", in poche parole (le sue) tutti "potenziali stupratori". Innocua gaffe o feroce stoccata?

Apriti cielo. I "violentatori" grillini non ci stanno e sui social è scoppiato un vero tumulto. L'autogol, però, non ci voleva. La risposta shock è arrivata dal capo della comunicazione del Movimento 5 Stelle, Claudio Messora, che su Twitter si è lasciato scappare un commento degno dei bagni maschili di terza media: "Cara Laura, volevo tranquillizzarti - si legge nel post - Anche se noi del blog di Grillo fossimo dei potenziali stupratori, tu non corri nessun rischio!".

Inutile cancellare il tweet. La frittata è fatta. Siamo nel trash più totale che neanche dopo litri di rum bevuti nei peggior bar di Caracas, come vuole un celebre spot, si sognerebbero. Peccato che tra botte e risposte adeguate più a un "talk-show" di seconda serata che ad un'Aula parlamentare, tutti ignorano, o quasi, il nocciolo della questione: perchè se una donna ricopre un ruolo istituzionale e sbaglia viene attaccata come "donna" e non come "carica pubblica"? E ancora, perchè lei stessa deve difendersi come "donna" e non come "rappresentante delle istituzioni"? Il trito e ritrito ricorso alle discriminazioni sessuali francamente regge poco e a volte sembra un goffo escamotage per non assumersi responsabilità. Il gentiluomo è roba di altri tempi. E anche il gentil sesso. Donna, hai voluto la parità? E adesso pedala!

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